Albatri sentinelle degli oceani, impiegati nella lotta ai pescherecci illegali
Quasi duecento albatri sono stati usati per individuare e segnalare la presenza di navi sospette e garantire la tutela degli ecosistemi marini.
Quasi duecento albatri sono stati usati per individuare e segnalare la presenza di navi sospette e garantire la tutela degli ecosistemi marini.
Il progetto del Wwf, volto alla trasformazione dell’area di Messok Dja in parco nazionale, ha causato ai pigmei Baka “traumi e sofferenze”.
I conflitti armati scoppiati nel continente africano negli ultimi decenni sono stati la principale causa del declino delle popolazioni di animali selvatici e minacciano tuttora gli sforzi di conservazione.
La lista dei morti, dei feriti, delle specie protette e degli animali domestici ammazzati è, come ogni anno, vasta e inaccettabile.
Un video girato dalla Cnn in Cina mostra dei cuccioli di elefante rinchiusi in piccole gabbie. A condannarli a questo amaro destino è stato il loro paese, lo Zimbabwe, che li ha venduti “per proteggere la specie”.
I responsabili della crudele uccisione di un lupo, avvenuta a Coriano nel 2017, hanno patteggiato le rispettive pene di reclusione.
L’ultimo degli oltre cento mammiferi marini detenuti in piccole gabbie nella baia di Srednyaya è stato restituito all’oceano.
Gli scienziati stanno pianificando di inondare il mercato nero con riproduzioni realistiche nel tentativo di ridurre il bracconaggio.
Il parco ha chiesto 450mila euro ai bracconieri colpevoli di aver pescato illegalmente all’interno dell’area protetta.
La Banca mondiale fa il punto sui costi del traffico illecito di legname, pesce e animali: dai servizi ecosistemici compromessi alle tasse non incassate.