
Negli Usa l’energia solare produce più lavoro dei combustibili fossili
Continua a crescere il numero di lavoratori impiegati nel settore fotovoltaico, in aumento costante negli ultimi cinque anni.
Continua a crescere il numero di lavoratori impiegati nel settore fotovoltaico, in aumento costante negli ultimi cinque anni.
Nel mondo ci sono circa 2.500 impianti a carbone in fase di realizzazione che produrranno quattro volte il livello di emissioni fissato per mantenere l’innalzamento delle temperature sotto i 2 gradi centigradi rispetto ai livelli dell’era pre-industriale. È quanto riporta Coal gap, così è chiamato il report prodotto da Climate Action Track, ha rilevato che gli obiettivi di
Le ong hanno consegnato i premi Pinocchio alle tre aziende più incoerenti nelle politiche per il clima. Le stesse che sono presenti alla Cop 21 di Parigi.
La metà delle nuove centrale elettriche installate quest’anno è rinnovabile. La strada verso la transizione energetica è presa, ma il tempo stringe.
La società tedesca non investirà più in aziende che ricavino più del 30 per cento della propria energia dal carbone.
Le centrali a carbone inglesi saranno dismesse entro il 2025, per far posto a quelle a gas, ma anche al nucleare. Una vittoria a metà.
In Texas, conosciuto più per il petrolio, l’energia eolica si regala a migliaia di utenti grazie a quel 10 per cento di elettricità prodotto dalle turbine.
I sussidi ai combustibili fossili come fonte d’energia, si legge nel nuovo World Energy Outlook della International Energy Agency, hanno raggiunto i 550 miliardi di dollari nel 2013. Più di quattro volte quelli elargiti a favore delle energie rinnovabili. Un ostacolo agli investimenti in efficienza e in fonti pulite. E se si calcolassero anche i costi
La Cina rivede al rialzo i dati sull’uso di carbone. Le emissioni di CO2 sono più alte di 1 miliardo di tonnellate all’anno: quante ne produce la Germania.
Se ti stai chiedendo se con i tuoi soldi investiti in borsa stai danneggiando il pianeta, forse è arrivato il momento di capire quali sono le aziende che hanno deciso di non investire nei combustibili fossili e gli indici “fossil free”. Ultimo in ordine di tempo quello australiano il Fossil Free Index nato dalla collaborazione da