
La blacklist 2020 dei 10 cibi più pericolosi
Dai peperoncini indiani alle bacche di goji cinesi, dai frutti di melograno della Turchia alle olive provenienti dall’Egitto: la blacklist 2020 Coldiretti sui cibi contaminati.
Dai peperoncini indiani alle bacche di goji cinesi, dai frutti di melograno della Turchia alle olive provenienti dall’Egitto: la blacklist 2020 Coldiretti sui cibi contaminati.
Rispetto al 2018, gli incendi in Italia sono triplicati: il 60% è di origine dolosa. In trent’anni è andato perso il 12% del nostro patrimonio boschivo.
Migliaia di aziende agricole in Italia utilizzano un approccio biodinamico con pratiche di coltura poco invasive, concimi naturali e attenzione persino alle fasi lunari. I consumatori premiano queste realtà, tanto che ci sono ancora spazi liberi di mercato..
Animal Equality ha diffuso un video ripreso all’interno di un macello in cui era permessa la macellazione senza stordimento e chiede al parlamento che venga abolita qualunque forma di deroga allo stordimento.
La pizza, patrimonio Unesco, è stata proclamata tale perché “rappresenta l’Italia in tutto il mondo”. L’arte della pizza eleva una tradizione culinaria a un’espressione culturale, e ci evita lo scippo da parte degli americani. Ma vale anche molto, economicamente.
Coldiretti ha stilato una classifica dei cibi pericolosi provenienti dall’estero in cui sono state rilevate più contaminazioni. La Turchia è il Paese con più segnalazioni, il pesce proveniente dalla Spagna l’alimento più a rischio per metalli pesanti in eccesso.
Il fiume Po è in affanno. Siamo a fine primavera, ma le sue acque fanno registrare livelli simili a quelli di un’estate calda e inoltrata.
Continuiamo la battaglia insieme ai ristoratori e ai cittadini di Roma per consentire agli agricoltori di riprendere serenamente al più presto la loro meritevole attività nel mercato di Campagna Amica. Sono stati organizzati presidi, blitz, tempeste di tweet e di lettere da parte dei ristoranti romani. Adesso firmiamo la petizione.
Incentivi, più tolleranza, autorizzazioni non più richieste: svolta per la pianta da cui si ricava cibo, tessuti, cosmetici, materiali edili e tanto altro.
La manifestazione, prevista il 5 maggio a Torino, è stata ideata per difendere quello che Coldiretti definisce “un alimento determinante per la salute”.