Ecuador, i nativi hanno vinto, la miniera non si farà
Il popolo Cofán ha vinto la propria battaglia contro una compagnia mineraria che lo scorso anno aveva avviato i lavori nella loro terra senza consultarli.
Il popolo Cofán ha vinto la propria battaglia contro una compagnia mineraria che lo scorso anno aveva avviato i lavori nella loro terra senza consultarli.
In Brasile e in molte città del mondo sono in corso proteste contro le politiche del nuovo presidente che minacciano la sopravvivenza dei nativi.
Tra l’impegno contro gli oleodotti e a favore della biodiversità, e l’elezione delle prime rappresentanti donna al Congresso, i nativi americani sono sempre più attivi contro le politiche di Trump e in difesa della loro terra.
Il neo presidente brasiliano ha trasferito le funzioni del Funai, deputato alla regolamentazione delle riserve indigene, al ministero dell’Agricoltura, che vede nella foresta amazzonica solo terreno da sfruttare.
L’uomo, leader della comunità degli indios tarahumara, è stato assassinato a colpi di arma da fuoco nella notte del 24 ottobre.
Per la prima volta, una donna indigena diventa deputata in Brasile. Si chiama Joênia Wapichana e da sempre difende in tribunale i diritti del suo popolo.
Otto persone sono accusate di essere coinvolte nell’omicidio dell’attivista honduregna, ma la famiglia teme che i mandanti restino impuniti.
L’uomo, che vive da solo nella foresta amazzonica da oltre venti anni rifiutando ogni contatto, è stato ripreso per la prima volta.
L’anziana donna, che si batteva per i diritti dei Shipibo konibo dell’Amazzonia peruviana, è stata uccisa a colpi di arma da fuoco nei pressi della sua abitazione.
A due anni dalla morte dell’attivista indigena hondureña è stato arrestato un dirigente di una società idroelettrica che avrebbe organizzato l’assassinio.