
Addio ad Andrea Purgatori, tra le altre cose, presidente di Greenpeace Italia
Andrea Purgatori è morto: dalle inchieste su Ustica e Orlandi ad Atlantide, passando per l’impegno ambientalista e la presidenza di Greenpeace Italia.
Vancouver, 15 settembre 1971. Un gruppetto di attivisti si imbarcava su un vecchio peschereccio, il Phyllis Cormack, nel porto della città canadese. Obiettivo: bloccare i test nucleari condotti dagli Stati Uniti al largo delle coste dell’Alaska, sull’isola di Amchitka. Era la nascita di un movimento che, nel 2021, compie 50 anni. E il cui nome, Greenpeace, è nel corso del tempo divenuto celebre in tutto il mondo per l’encomiabile lavoro svolto a difesa della natura, degli ecosistemi, delle foreste, del clima.
Andrea Purgatori è morto: dalle inchieste su Ustica e Orlandi ad Atlantide, passando per l’impegno ambientalista e la presidenza di Greenpeace Italia.
Greenpeace ha esaminato quasi 4mila analisi sull’acqua ad uso potabile potabile condotte in Lombardia dal 2018 in poi: il 18,9 per cento rileva i Pfas.
In un rapporto Greenpeace aveva accusato TotalEnergies di aver calcolato al ribasso le emissioni di CO2 legate alle proprie attività.
Pur essendo la seconda fonte di PM2,5 in Italia, gli allevamenti intensivi continuano a essere finanziati con i soldi pubblici. Lo svela Greenpeace.
La direttrice generale di Greenpeace Jennifer Morgan lascerà l’associazione per assumere il ruolo di inviata per il clima del governo di Berlino.
Greenpeace, una delle più note organizzazioni per la difesa dell’ambiente, ha compiuto 50 anni. Ripercorriamo sette delle sue più grandi conquiste.
Il 15 settembre 2021 l’associazione Greenpeace compie 50 anni. Come nacque e come è diventata un movimento globale.
Secondo un report di Greenpeace i rifiuti di plastica inviati in Turchia, anziché essere riciclati, sono gettati nei campi, nei corsi d’acqua o bruciati.
La nave Arctic Sunrise di Greenpeace ha raggiunto Saya de Malha, nell’oceano Indiano, per studiare le praterie sottomarine e capire come proteggerle.
Il sistema zootecnico sta rubando le risorse naturali alle generazioni future, ma invertire la rotta si può, a partire dall’Europa. L’indagine di Greenpeace.