
L’incompatibilità tra ambiente e fast fashion
Che la fast fashion inquinasse, si sapeva. Ora giungono dati ancor più precisi (e inquietanti) su catena di approvvigionamento e abitudini dei consumatori.
Che la fast fashion inquinasse, si sapeva. Ora giungono dati ancor più precisi (e inquietanti) su catena di approvvigionamento e abitudini dei consumatori.
Le mascherine e i guanti usa e getta utilizzati durante la pandemia di coronavirus sono stati ritrovati sulle rive dei fiumi, mettendo a rischio la sicurezza delle acque.
Dopo cinque anni i rifiuti giacciono ancora in fondo al mare. Ma continua il passaggio di responsabilità tra ministero, regione Toscana e i commissari del governo.
Il nuovo studio condotto dal Cnr-Ismar mostra risultati sorprendenti: solo l’8% delle microfibre tessili presenti in mare sono di origine sintetica.
Come mai l’emergenza climatica non spaventa come quella sanitaria? Cosa impareremo dalla pandemia? E il lavoro da casa possiamo davvero definirlo smart? Sono solo alcune delle domande che abbiamo rivolto ad Alex Bellini, noto esploratore e divulgatore ambientale.
Il nuovo film di Mark Ruffalo, Cattive acque, racconta la vera storia dell’inchiesta dell’avvocato Rob Bilott contro la multinazionale Dupont.
Sulla relazione tra nuovo coronavirus e inquinamento atmosferico e qualità dell’aria se ne sono scritte e dette tante. Questo approfondimento cerca di chiarire i fatti al netto delle opinioni.
5 aprile 2013, portico di palazzo Loggia a Brescia. Nicola Gallizioli, allora esponente della Lega Nord in consiglio comunale, è incalzato dai genitori della scuola elementare Grazia Deledda determinati a sapere giorno e ora in cui comincerà la bonifica del giardino dell’istituto. Lui gioca un ruolo “negazionista” sui danni alla salute causati dall’inquinante Pcb che l’azienda Caffaro ha
Lenze, reti da pesca, buste, bottigliette, flaconi, e molto molto altro. Il Mediterraneo è invaso dalla plastica e a dimostrarlo è l’ultimo studio, il più ampio ed aggiornato sull’intero bacino marino, al quale hanno partecipato i ricercatori di Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) e pubblicato da Springer Nature sul libro
Il fiume Yamuna in India è stato ricoperto da uno strato di schiuma tossica dovuto agli scarti che le industrie gettano direttamente nelle sue acque.