Nigeria, inaugurata la mega-raffineria Dangote tra miopia climatica e lobby
È stata inaugurata in Nigeria una gigantesca raffineria, che dovrebbe rendere il paese un esportatore netto. Un’operazione piena di dubbi e rischi.
È stata inaugurata in Nigeria una gigantesca raffineria, che dovrebbe rendere il paese un esportatore netto. Un’operazione piena di dubbi e rischi.
La Corte costituzionale dell’Ecuador ha disposto che si tenga un referendum sul giacimento petrolifero nella riserva di Yasuní, nella foresta amazzonica.
Grave incidente a Poole Harbour, in Inghilterra: circa 200 barili di acqua mista a petrolio sono finiti in mare, minacciando l’ecosistema.
Un progetto di trivellazione petrolifera sta per sorgere nel nord dell’Alaska e mette a rischio gli obiettivi climatici degli Stati Uniti.
Una corsa a tre deciderà il prossimo presidente della Nigeria, futuro colosso mondiale. Il laburista Obi può stupire grazie al voto dei più giovani.
Lo sostiene Fatih Birol, direttore di Iea: “La domanda di petrolio diminuirà. I paesi, soprattutto del Medio Oriente, devono prepararsi alla transizione”
Shell incassa 40 miliardi mentre cresce la povertà energetica. E due comunità nigeriane denunciano il colosso per i danni ambientali nel delta del Niger.
Il nuovo presidente della Colombia, Gustavo Petro, vuole svincolare l’economia dai combustibili fossili. A cominciare dallo stop alle nuove concessioni.
Nel 2007 il governo dell’Ecuador aveva chiesto finanziamenti per poter lasciare nel sottosuolo il petrolio del parco Yasuní. Il piano non ha funzionato.
L’amministrazione di Los Angeles ha votato per eliminare gradualmente tutte le trivellazioni petrolifere e vietare la costruzione di nuovi pozzi.