La Groenlandia ha deciso di vietare le attività petrolifere
Il governo della Groenlandia ha annunciato che non saranno più sfruttate riserve petrolifere sul proprio territorio, per ragioni economiche e climatiche.
Il governo della Groenlandia ha annunciato che non saranno più sfruttate riserve petrolifere sul proprio territorio, per ragioni economiche e climatiche.
Rimangono però molti dubbi sull’attendibilità della sua dichiarazione e sulle reali conseguenze dell’incendio divampato nel golfo del Messico.
La vita di migliaia di elefanti di savana è in pericolo a causa della ricerca di nuovi pozzi di petrolio nell’area del delta dell’Okavango, tra Namibia e Botswana.
Sarà la giustizia europea a pronunciarsi sulle licenze concesse dalla Norvegia per lo sfruttamento di giacimenti di petrolio nell’Artico.
Un incendio è divampato in una raffineria di petrolio a Teheran, capitale dell’Iran. Non ci sono vittime e si escludono ipotesi di sabotaggio.
Le tre società petrolifere Shell, ExxonMobil e Chevron devono impegnarsi contro la crisi climatica. A chiederlo sono gli investitori e un tribunale.
Lo stop alle trivellazioni è stato accolto positivamente dagli attivisti ma arriva dopo una serie di decisioni controverse, per l’Alaska e non solo.
Da un tribunale olandese arriva una sentenza storica: la multinazionale petrolifera Shell dovrà tagliare le emissioni in linea con l’Accordo di Parigi.
L’aumento di veicoli elettrici, rileva l’Agenzia internazionale per l’energia, consentirà di risparmiare 2 milioni di barili al giorno di diesel e benzina.
Il governo britannico continua a foraggiare le attività estrattive nel mare del Nord, a spese dei cittadini. Da qui la causa intentata dagli attivisti.