
Dall’Ungheria che rifiuta i profughi arriva un nuovo video-shock
Il Paese guidato dal conservatore Viktor Orban erige una barriera anti-migranti. Un video mostra come sono trattati nei centri di raccolta.
Il Paese guidato dal conservatore Viktor Orban erige una barriera anti-migranti. Un video mostra come sono trattati nei centri di raccolta.
L’inaridimento della Siria, accentuato dall’attività umana, avrebbe contribuito a scatenare il conflitto che affligge il Paese e provocato milioni di profughi.
Una manifestazione che coinvolge oltre 75 città in tutta Italia. Gino Strada: “Ricordatevi della vostra umanità e dimenticate il resto”.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha tenuto il suo primo discorso sullo stato dell’Unione, l’8 settembre. Juncker, di fronte ai parlamentari europei a Strasburgo, in Francia, ha affrontato il tema della crisi dei profughi che in questi giorni affollano i confini meridionali dell’Europa. Nel discorso ha delineato il piano della Commissione, l’organo
Petra László è l’operatrice televisiva ungherese licenziata dall’emittente locale N1TV per aver fatto inciampare un uomo, un profugo in fuga, con in braccio un bambino. Centinaia di rifugiati stavano cercando di scappare dalla polizia nei pressi del villaggio ungherese di Rőszke, vicino al confine con la Serbia, dopo essere rimasti rinchiusi in un centro
Tredici milioni di bambini non hanno accesso all’istruzione a causa dei conflitti in atto in Medio Oriente e Nordafrica. Questi e altri dati allarmanti sono emersi dal rapporto Education under fire dell’Unicef, che analizza la situazione dell’istruzione in Siria, Iraq, Yemen, Libia, Palestina, Sudan, Giordania, Libano e Turchia. Fino a pochi anni fa, la regione era
La foto che passerà alla storia L’immagine che si spera cambierà la storia La foto che ci mostra di non essere umani non più L’immagine che ci obbliga a restare umani L’umanità è morta in quella foto Un colpo alla coscienza Una morte che fa sanguinare la coscienza Una realtà struggente che ci
Evidentemente il mar Mediterraneo non basta più. Il numero di persone che vogliono lasciare terre invivibili per colpa delle guerre e di un clima sempre più arido è diventato troppo alto per far sì che la rotta marina rimanga l’unica a disposizione per raggiungere la pace. Così, negli ultimi mesi, i profughi (“refugee”, in inglese),
Il 12 luglio Malala Yousafzai, premio Nobel per la Pace, ha compiuto 18 anni. La ragazza colpita alla testa da un proiettile il 9 ottobre 2012 perché fin da piccola si batte per il diritto all’istruzione per tutti ha già vissuto più di quanto una persona “normale” vive nell’arco di una vita intera.
Il numero di persone scappate dalla guerra civile in Siria che va avanti da oltre quattro anni ha superato i quattro milioni. Di questi, quasi due milioni (1,8) sono fuggite in Turchia che ora è il paese che ospita più rifugiati al mondo. Questi dati sono presenti nell’ultimo rapporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per