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Lo studio “Il valore di Inwit per l’Italia” evidenzia i vantaggi nel settore delle telecomunicazioni legati alla separazione tra infrastrutture e servizi.
Cosa lega il mondo delle telecomunicazioni a quello del trasporto aereo? Immaginate l’impatto ambientale di un volo tra Roma e New York. E poi di replicare questo viaggio intercontinentale per 1,7 milioni di volte. Parliamo di emissioni pari a oltre 2,5 milioni di tonnellate di CO2, evitate in Italia tra il 2015 e il 2024 nel settore delle telecomunicazioni mobili grazie al modello di condivisione. La decisione di separare infrastrutture e servizi, assunta dal nostro paese esattamente dieci anni fa, ha abilitato importanti benefici economici per il sistema e per gli operatori: la condivisione delle infrastrutture tra operatori mobili ha infatti consentito, evitando le duplicazioni degli asset, di limitare gli impatti ambientali e le esternalità negative, migliorando l’accessibilità e la capillarità dei servizi. Il quadro emerge dallo studio “Il valore di Inwit per l’Italia”, condotto per Inwit da The European House Ambrosetti, che misura gli impatti sui territori del primo tower operator e tra le principali digital infrastructure company in Italia, che realizza e gestisce infrastrutture digitali e multi-operatore per le telecomunicazioni mobili.
L’analisi – presentata nel corso del Sustainability Day 2025, l’evento organizzato annualmente da Inwit per confrontarsi con i propri stakeholder – è articolata in due parti. La prima, focalizzata sul dimensionamento del valore associato alla separazione tra infrastrutture e servizi, valuta gli impatti generati dal modello di business di condivisione delle infrastrutture per il settore delle telecomunicazioni mobili. La seconda, invece, misura il valore generato da Inwit per il sistema paese dal punto di vista economico, sociale, cognitivo e ambientale.
Tra il 2015 e il 2024, la condivisione di torri di telecomunicazione mobili ha consentito di risparmiare suolo e risorse materiali ed energetiche, limitando la costruzione di infrastrutture digitali aggiuntive e, con esse, di evitare l’emissione di oltre 2,5 milioni di tonnellate di CO2; ammontano inoltre a 15,8 miliardi di euro i costi evitati agli operatori di telecomunicazioni. “Questo studio – ha spiegato il direttore generale di Inwit Diego Galli – evidenzia come il modello di business delle infrastrutture digitali e condivise impatti positivamente su Pil, occupazione e indotto, creando valore per la filiera telco e i territori. Inwit continua a investire nella rete di infrastrutture multi-operatore che abilita la connettività e la trasformazione digitale del paese”.
La seconda parte dello studio si concentra invece sul modello di business dell’azienda, basato su infrastrutture digitali mobili e multi-operatore, che genera un impatto positivo sulla filiera e nel paese. Tenendo conto dell’attivazione economica lungo l’intera filiera, l’azienda ha generato un impatto complessivo sul Pil italiano di circa 1,3 miliardi di euro nel solo 2024 ed un impatto cumulato nel periodo 2020-2024 pari a 5,3 miliardi di euro. Questa traiettoria di crescita è stata sostenuta da un impegno crescente in termini di investimenti, focalizzati in particolar modo sullo sviluppo della rete infrastrutturale, sulla digitalizzazione e sull’innovazione tecnologica. Tra il 2015 e il 2024, gli investimenti cumulati di Inwit in Italia hanno raggiunto 1,4 miliardi di euro, con ulteriori 1,5 miliardi di euro previsti nel periodo 2025–2030, per un totale complessivo di circa 2,9 miliardi di euro.
Nel corso dell’evento, Giulia Staderini, presidente del Comitato sostenibilità di Inwit, ha evidenziato “l’importanza dell’integrazione della sostenibilità nel modello di business delle infrastrutture, tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti e ponendo particolare attenzione nel considerare, nello svolgimento dell’attività aziendale, gli impatti sociali e ambientali al pari di quelli economici”. Tra questi esempi, nel 2024 Inwit ha attivato una rete estesa di filiere economiche su tutto il territorio nazionale, collaborando con oltre 550 fornitori italiani per un valore complessivo di forniture e subforniture di 272,1 milioni di euro, distribuiti in tutti i territori. E ancora, l’azienda è presente con almeno una propria torre in oltre il 70 per cento dei comuni italiani classificati ad elevata vulnerabilità sociale ed economica, con l’obiettivo di garantire accesso a servizi digitali essenziali anche nelle zone più fragili. Per quanto riguarda il contributo all’occupazione, nel 2024 l’azienda ha sostenuto un totale di circa 3.200 posti di lavoro in Italia: per ogni dipendente diretto, vengono attivati ulteriori 8,7 posti di lavoro lungo le filiere economiche collegate. Sotto il profilo ambientale, infine, grazie all’ottimizzazione dell’uso dell’energia e all’adozione di soluzioni tecnologiche mirate, tra il 2020 e il 2024 l’azienda ha evitato consumi energetici equivalenti al fabbisogno annuo di oltre 11mila famiglie.
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