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Oggi a Milano è la Giornata del lavoro agile. Vuol dire che le aziende adottano tutti gli accorgimenti possibili per scaglionare gli ingressi o promuovere il telelavoro, garantendo la produttività da parte di tutti i loro dipendenti senza forzarli a incolonnarsi nel traffico all’ora di punta. Ecco com’è nata e perché.
Il tempo perso rimanendo in coda nelle sei città italiane più trafficate ha un valore che supera i 5 miliardi di euro l’anno. Oltre allo stress personale e allo smog.
Così, il 6 febbraio 2014 il Comune di Milano ha inaugurato una giornata sperimentale, la prima Giornata del lavoro agile, con una formula che prevede l’accordo con le grandi aziende per scaglionare l’entrata al lavoro dei propri dipendenti, in modo da diluire nell’arco di tutta la mattinata l’impatto degli spostamenti sulla congestione stradale.
Quest’anno, la giornata del lavoro agile 2016 è il 18 febbraio.
Il tempo perso rimanendo in coda si traduce in un costo che, secondo un’elaborazione della Fondazione Caracciolo per l’Aci – su dati TomTom, Heatco, Isfort, Euromobility ed Epomm – nelle sei città italiane più trafficate (Palermo, Roma, Milano, Napoli, Genova e Torino) supera i 5 miliardi di euro l’anno. Soltanto nella Capitale, tanto per fare un esempio, i costi dovuti al traffico toccano i 2,3 miliardi di euro, per una media di 1.005,91 euro per ogni automobilista e 722,75 euro per ogni utente del trasporto pubblico.
Tuttavia, osserva chi ha condotto lo studio, Palermo è la città italiana con il costo medio annuale pro-capite più elevato, con 1.137,48 euro per ogni automobilista, che si muove lungo le strade del capoluogo siciliano, e 817,29 euro per ogni utente del trasporto pubblico.
Moltissime ricerche affermano ovviamente la correlazione tra gli intasamenti del traffico stradale nelle grandi città e gli orari lavorativi standardizzati di tutte le aziende, di ogni comparto produttivo, suggerendo lo scaglionamento per settori oltre che per aree geografiche.
Secondo il consorzio di imprese del settore delle telecomunicazioni, se in tutta Europa le aziende si impegnassero a promuovere attivamente il telelavoro e le modalità più avanzate di comunicazione, si risparmierebbero ogni anno 50 milioni di tonnellate di CO2.
Secondo l’Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano, un maggior ricorso alle soluzioni tecnologiche a al lavoro telematico potrebbe aumentare del 25% la produttività di ciascun lavoratore. Lo smart working attraverso la banda larga, lo sviluppo e la diffusione di tecnologie Ict per supportare la comunicazione, la collaborazione e la creazione di social network e di reti di comunicazione via desktop è un modello che produce benefici rilevanti innanzitutto per le imprese, con un aumento di produttività del lavoratore medio del 25%, (che può arrivare al 50% in più) e una riduzione di costo del lavoro di circa 1,7 miliardi di euro. Ma che presenta importanti vantaggi per l’intero sistema sociale: se appena il 10% dei lavoratori che oggi si spostano in auto adottasse il telelavoro per 100 giorni l’anno si otterrebbe un risparmio complessivo di tempo pari a 47 milioni di ore, di denaro pari a 407 milioni di euro, di emissioni di anidride carbonica pari a 307mila tonnellate.
Da segnalare in particolare l’iniziativa di Copernico Where Things Happen per questa giornata del lavoro agile, che ha deciso di aprire le porte del suo concept building Copernico Milano Centrale per un’intera giornata di smartworking. I “lavoratori agili” che decideranno per un giorno di svolgere le proprie attività lavorative al di fuori del contesto abituale o dell’azienda di appartenenza, potranno decidere di farsi adottare da una delle 130 aziende di Copernico che metterà a disposizione uno spazio di incontro e confronto. Non solo: quest’anno Copernico ha pensato di alimentare la creatività della community adottando uno “smartworker” d’eccezione, l’artista Gianni Moretti, che trasferisce il suo studio nel terrazzo che si affaccia sul parco, per lavorare alle sue creazioni e coinvolgere i presenti in un laboratorio creativo. Smart e agile.
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