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Centinaia di morti, migliaia di feriti. Un terremoto di magnitudo 6 ha devastato la zona rurale di Kunar. Il Paese chiede aiuti internazionali.
Nella notte tra il 31 agosto e il 1 settembre un forte terremoto di magnitudo 6 ha colpito l’Afghanistan orientale. L’epicentro è stato registrato tra le province di Kunar e Nangarhar, non lontano dal confine con il Pakistan.
Il bilancio delle vittime è drammatico: secondo le autorità locali, sono almeno 800 i morti e oltre 2.800 i feriti, ma il numero è destinato a salire. Molti villaggi costruiti con mattoni di fango e legno sono stati distrutti, e intere famiglie sono rimaste intrappolate sotto le macerie. I soccorsi procedono con estrema difficoltà a causa delle frane, delle piogge torrenziali e delle scosse di assestamento che continuano a colpire la regione.
Elicotteri e squadre militari stanno evacuando centinaia di feriti verso ospedali di fortuna, mentre le Nazioni Unite, la Croce Rossa e diverse ong hanno iniziato a mobilitare aiuti e personale per portare acqua, cibo e assistenza sanitaria. Il governo talebano ha lanciato un appello alla comunità internazionale e Paesi vicini come India, Iran e Cina hanno offerto il loro sostegno.
Il sisma aggrava la situazione in una zona rurale caratterizzata da povertà diffusa dove gran parte delle abitazioni non è costruita per resistere a scosse sismiche. Dove i terremoti si trasformano in catastrofi.
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