In Burkina Faso l’omosessualità è diventata un reato

L’Assemblea nazionale di transizione ha approvato la legge che punisce con il carcere e con multe chi pratica “atti omosessuali”.

  • Passo indietro nelle libertà individuali per il Burkina Faso: approvata una legge che criminalizza l’omosessualità.
  • Ora sono 32 i Paesi africani che ancora considerano illegali i rapporti gay.
  • La stessa legge innalza a 18 anni l’età minimo per contrarre matrimonio.

Il Burkina Faso, uno dei paesi africani più ‘chiacchierati’ degli ultimi tempi dopo la salita al potere di Ibrahima Traorè con un colpo di stato nel 2022, ha compiuto una pesante passo indietro sul fronte dei diritti civili, approvando una legge che criminalizza l’omosessualità. Il provvedimento, votato all’unanimità dall’Assemblea legislativa di transizione — un organo non eletto, istituito dalla giunta militare al potere dal 2022 — prevede pene detentive da 2 a 5 anni e multe pecuniarie per chiunque venga riconosciuto colpevole di “pratiche omosessuali”. Per i cittadini stranieri, è prevista l’espulsione dal Paese.

Il Burkina Faso è l’ultimo di un lungo elenco

Fino a poco tempo fa, le relazioni tra persone dello stesso sesso non erano esplicitamente vietate in Burkina Faso. Tuttavia, il codice penale includeva già la vaga nozione di “disturbo pubblico”, spesso usata per colpire comportamenti ritenuti contrari ai “buoni costumi”. La nuova legge, invece, rende esplicita la criminalizzazione, inserendosi in una più ampia strategia politica della giunta militare, che ha adottato una retorica sovranista e anti-occidentale, stringendo alleanze con paesi come Russia e Iran. Di contro, parte dell’opinione pubblica occidentale ha plaudito all’iniziativa di Ibrahima Traorè, in un’ottica di processo di decolonizzazione del Paese dall’influenza francese. Organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International hanno espresso profonda preoccupazione, denunciando la legge come una violazione della Carta africana dei diritti dell’uomo e dei popoli e del Patto internazionale sui diritti civili e politici, entrambi ratificati dal Burkina Faso.

Nella riforma approvata dall’Assemblea di transizione cì’è anche una buona notizia, che però non lenisce la ferita della nuova norma sugli omosessuali: viene modificata anche la norma del diritto di famiglia, elevando a 18 anni l’età minima per il matrimonio, nel tentativo di porre un freno all’odioso fenomeno delle spose bambine.  La criminalizzazione dell’omosessualità non è certo un fenomeno isolato nel continente africano. Con il Burkina Faso, ora 32 dei 54 Stati africani vietano le relazioni tra persone dello stesso sesso, con pene che variano dalla detenzione alla pena di morte, come nel il caso di NigeriaMauritaniaSomaliaUganda. In questo contesto, il Burkina Faso si allinea a una tendenza repressiva che mina la dignità e la libertà di milioni di persone.

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