Banksy torna con un’opera che sottolinea l’urgenza di preservare e valorizzare il nostro ambiente naturale, anche nei contesti urbani più grigi e trascurati.
A causa di una diga, la città turca di Hasankeyf sarà sommersa con la sua storia millenaria
Il governo turco ha deciso di costruire un’enorme diga sul fiume Tigri, che in questi mesi inonderà completamente una città abitata da 12mila anni.
È arrivato il momento. Dopo dodicimila anni di storia, la città turca di Hasankeyf è stata evacuata a inizio ottobre e nell’arco di qualche mese sarà completamente sommersa. Questo perché il bacino idrico creato dalla diga di Ilisu, fortemente voluta dal governo turco, piano piano inizierà a riempirsi, portandosi via uno degli insediamenti più antichi tuttora abitati.
Gap, il gigantesco progetto per l’Anatolia sudorientale
Addirittura dagli anni Cinquanta si parla della colossale diga di Ilisu sul fiume Tigri, a una quarantina di chilometri di distanza da Hasankeyf. La sua costruzione, però, è iniziata ufficialmente soltanto nel 2006. Si tratta della quarta più grande diga mai costruita in Turchia e di un pilastro fondamentale del Southeastern Anatolia Project (noto come Gap, dalla sigla in lingua turca), un piano integrato di sviluppo per la regione dell’Anatolia sudorientale. Nella zona vivono 8,5 milioni di persone, in condizioni sociali ed economiche nettamente più arretrate rispetto al resto del paese.
Leggi anche: Il nuovo mega-aeroporto di Istanbul rappresenta la Turchia che sogna Erdogan
Finora sono state completate 19 dighe, 13 delle quali producono 443mila GWh di energia idroelettrica, per un valore monetario di 26,63 miliardi di dollari (i dati sono aggiornati alla fine del 2017). Finora, si legge nel sito ufficiale, è stato portato a termine soltanto il 74 per cento degli investimenti in programma e si arriverà al 90 per cento quando la diga di Ilisu sarà completata. I bacini d’acqua servono non solo per ricavare energia, ma anche per irrigare i terreni agricoli. Dal 2008 sono stati costruiti 1.242 chilometri di canali, che raggiungono un’area che nel 2017 ha sfiorato i 546mila ettari. Ma il governo vuole andare molto più avanti, superando il milione di ettari.
Cosa resterà della città di Hasankeyf
Per generare 3.800 GWh di elettricità ogni anno, la gigantesca diga sul fiume Tigri comporterà l’inondazione dell’80 per cento della città di Hasankeyf. Fino a oggi era una sorta di museo abitato a cielo aperto, disseminato di vestigia dell’epoca neolitica, romana, bizantina e ottomana. I suoi tremila residenti, oltre agli abitanti di centinaia di insediamenti più piccoli nei dintorni, da inizio ottobre sono stati spostati forzatamente in una “new town” di 710 case, costruita a circa tre chilometri di distanza. A fronte di un esborso milionario di fondi pubblici, sono stati ricollocati anche otto monumenti, incluse una moschea e una tomba del quindicesimo secolo. La cittadella di epoca romana, molto apprezzata dai turisti, rimarrà visibile sopra la superficie dell’acqua. Tutto il resto sarà completamente sommerso.
Tutte le controversie sulla diga di Ilisu
Il governo turco ha sempre promosso entusiasticamente il progetto, descrivendolo come vitale per lo sviluppo economico dell’area. Nonostante ciò, sottolinea il Washington Post, non è stato immune a pesanti critiche e proteste, trascinatesi per anni. Nel 2009 i finanziatori europei avevano addirittura deciso di ritirasi, ma l’anno successivo erano subentrate le banche turche, iniettando milioni di dollari di liquidità.
I punti controversi, d’altra parte, sono innegabili. C’è chi sostiene che il fardello che la comunità dovrà pagare sia squilibrato in rapporto ai benefici economici per il paese. Storici e archeologi si battono per salvare un patrimonio storico ricchissimo, il cui valore si estende ben oltre i confini della Turchia. Dal punto di vista ambientale, poi, si teme per la sopravvivenza della fauna selvatica. Considerato inoltre che l’area è a maggioranza curda, la scelta del governo centrale è stata interpretata anche come un’ulteriore prevaricazione. Non si possono infine sottovalutare le tensioni internazionali, conclude il Washington Post: a furia di costruire dighe e impianti di irrigazione, infatti, la Turchia ha gradualmente ridotto l’afflusso di acqua che attiva in Iraq e Siria attraverso i fiumi Tigri ed Eufrate.
Foto in apertura © Burak Kara/Getty Images
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
A 15 anni dal terremoto che l’ha ferita, l’Aquila ha finalmente una grande occasione per presentarsi al mondo e dare il meglio come Capitale della cultura.
Un documentario che racconta la vita attorno ad una grande quercia attraverso gli occhi dei suoi abitanti. Un film per tutti dal 25 gennaio al cinema.
Storie di libertà, di diritti umani e tutela del nostro ambiente. Una selezione di podcast in italiano per dare voce a storie incredibili.
Mostre 2024: la nostra selezione per iniziare al meglio il nuovo anno all’insegna dell’arte e del bello. La top 10 di quelle da visitare nei primi mesi.
La nostra selezione di sette nuovi podcast in italiano per conoscere meglio la nostra società e ritrovare un po’ di calma in un periodo molto caotico.
Nel secondo anno in cui la manifestazione è a Impatto Zero, la vittoria del Premio Cairo passa attraverso l’eco-ansia.
L’autunno è anche la stagione delle grandi mostre d’arte. Ne abbiamo scelte in tutta Italia per scovare con l’occasione nuove sedi museali.
Se parliamo di pesca sostenibile, non si può dimenticare il valore della pesca artigianale. È il focus del progetto Pray for seamen.