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È Greenery il colore dell’anno 2017 secondo il Pantone color institute: perché il verde rappresenta una società sempre più legata ai valori dell’ambientalismo e della sostenibilità.
Per la gioia degli ambientalisti il verde, più specificamente il colore Greenery (codice 15-0343), è stato eletto il colore dell’anno 2017 dal Pantone color institute. La sfumatura primaverile, luminosa, rinfrescante e rivitalizzante scelta dall’azienda influenzerà le tendenze e lo sviluppo di nuovi prodotti di moda e design che verranno lanciati prossimamente sul mercato.
Il Greenery viene definito dall’azienda Pantone color institute, specializzata in servizi di consulenza per la scelta di colori per marchi e prodotti, come “un colore che guarda al futuro, una fresca e frizzante sfumatura giallo-verde che evoca i primi giorni della primavera, quando il verde della natura si rinvigorisce e rinnova“. Per scegliere la tonalità dell’anno l’istituto monitora e analizza costantemente le tendenze nei mercati industrializzati. La crescente attenzione del pubblico ai temi dell’ambiente e della sostenibilità, a cui il colore verde è associato sin dagli anni Settanta, ha certamente avuto un peso significativo per l’elezione di Greenery a colore dell’anno.
“Abbiamo di fronte un panorama politico e sociale complesso. Il verde soddisfa il crescente bisogno delle persone di rivitalizzarsi e rinnovarsi“, così Leatrice Eiseman, direttore esecutivo dell’istituto, spiega la scelta. “Il Greenery simboleggia la connessione che cerchiamo con la natura, con gli altri e con obiettivi ancora più grandi”.
Zone verdi, numeri verdi, benzina verde, partito dei verdi: questo colore evoca natura, pulizia, benessere ed è carico di valenze positive. Lo associamo all’ambiente, alla sostenibilità, all’energia positiva, a tutto il mondo bio. Ma non è sempre stato così. Il verde nel tempo è stato anche il colore associato al caso, alla sorte, alla fortuna oltre che alla speranza. Nel Medioevo era considerato un colore instabile e venefico, quello di creature malefiche come gli spiriti maligni, i draghi e i serpenti.
In epoche più recenti anche gli alieni e i marziani sono stati spesso raffigurati di colore verde. E la superstizione riguardo ad alcuni aspetti negativi di questo colore continua in epoca moderna: ad esempio, gli attori di teatro spesso si rifiutano di indossare abiti verdi in scena e gli smeraldi si vendono meno di altre gemme preziose perché hanno la fama di portare sfortuna. È anche il colore dei giochi d’azzardo e dei soldi, che se non hanno odore, si usa dire, hanno però un colore. L’usanza del tappeto verde sul tavolo da gioco, ad esempio, nasce a Venezia nel Sedicesimo secolo e le prime banconote del dollaro americano stampate alle fine del Settecento si attenevano a questa simbologia. E “sono al verde” è un detto comune in molte lingue occidentali. Come scrive l’antropologo Michel Pastoureau ne Il piccolo libro dei colori, ricco di aneddoti sulla storia e la simbologia dei colori, “il verde con le sue contraddizioni corrisponde assai bene alla nostra epoca inquieta”.
Nella storia dell’arredamento e del design dagli anni Cinquanta a oggi il verde ha avuto vicende alterne e non è mai stato un colore di grande popolarità e successo per gli arredi e i rivestimenti domestici se non per brevi periodi. In questo ambito il periodo più popolare per questo colore sono stati gli anni Settanta sulla scia della pop art e nel pieno del boom della produzione di mobili in plastica e gomma dai colori solidi e forti come il verde. Tra questi, la sedia Selene di Artemide disegnata da Vico Magistretti, i prodotti dell’azienda Kartell, gli arredi scultura di Gufram come il divano Pratone o l’appendiabiti Cactus sono prodotti entrati nella storia del design e associati nella memoria collettiva al colore verde brillante. Le riviste di allora sono ricche di esempi di arredi verdi, bagni con rivestimenti di ceramica verde, muri e tappezzerie in varie tonalità dal prato al mela squillante. Come una meteora, la tendenza però è durata poco, fondamentalmente perché in casa gli oggetti verdi sono una presenza visiva impegnativa che stanca presto.
Oggi nelle nostre case tonalità artificiali hanno lasciato il posto a quelle naturali e la crescente attenzione all’ambiente e alla sostenibilità hanno cambiato lo scenario. C’è sempre più domanda per la presenza del verde naturale in casa e quindi per soluzioni innovative a cui designer e architetti sono tenuti a rispondere. Ad esempio, sono già nati progetti e prodotti interessanti che portano la natura dentro le abitazioni con soluzioni di pareti e pannelli dove far crescere muschio e piante da interno, ma è un territorio progettuale ancora tutto da esplorare e dove la creatività ha ancora molto da esprimere.
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