Il nuovo dpcm contro il coronavirus è stato presentato dai ministri della Salute e degli Affari regionali, Roberto Speranza e Mariastella Gelmini.
#VIDASnonsiferma per proteggere medici e infermieri che si prendono cura dei malati più fragili
#VIDASnonsiferma e supporta infermieri e medici che stanno accanto ai pazienti più fragili. Spronando gli utenti ad attivare proprie raccolte fondi.
L’emergenza coronavirus ha tragicamente ripreso vigore e noi di Vidas continuiamo a essere presenti offrendo ciò in cui siamo specializzati da 38 anni: l’assistenza in cure palliative, essenziali per togliere la sofferenza e restituire dignità alle persone inguaribili, a casa e nei nostri hospice Casa Vidas e Casa sollievo bimbi.
Anche in questa seconda ondata della pandemia da Covid-19 #VIDASnonsiferma: siamo in prima linea nelle case dei nostri pazienti, persone fragilissime già indebolite da malattie inguaribili in fase avanzata e che sono risultate purtroppo positive anche al coronavirus. Attraverso la rete di cure palliative domiciliari possiamo colmare una delle mancanze più dolorose della prima ondata: offrire una risposta ai bisogni di assistenza delle persone malate – garantendo loro sollievo dalla sofferenza fisica e psicologica e alleggerendo così anche la pressione sugli ospedali – ma altrettanto di conforto e vicinanza, anche delle loro famiglie.

Diventa indispensabile però, per poter continuare a dispensare cure competenti, proteggere gli operatori per ridurre al massimo le probabilità di contagio: tutelare la salute dei nostri medici e infermieri ci consente di proteggere anche gli altri malati di cui continuiamo a prenderci cura, nei nostri hospice e a domicilio.
Reggiamo l’urto ma la situazione si fa sempre più complessa: oggi tutti gli operatori sono impegnati e riusciamo a rispondere a ogni richiesta di assistenza che riceviamo. Ma è un equilibrio molto fragile, messo a rischio di giorno in giorno: qualsiasi condizione peggiorativa – che sia un maggior carico di pazienti provenienti da ospedali che dimettono malati inguaribili in fase avanzata, con o senza Covid-19, oppure una diffusione dell’epidemia tra gli operatori che può implicare di non riuscire a far fronte alla copertura dei turni, in particolare degli infermieri – potrebbe compromettere la nostra capacità di rispondere tempestivamente ai bisogni delle persone gravemente malate e delle loro famiglie.
Anche per questi motivi abbiamo bisogno di mascherine, camici, test e altri dispositivi di protezione e abbiamo bisogno del supporto di tutte le persone che ci stanno accanto. Ecco perché abbiamo lanciato un appello a sostenerci, invitando le persone ad aprire una raccolta fondi personale su insieme.vidas.it per aiutarci a proteggere i nostri operatori che continuano a prendersi cura delle persone più fragili.
#VIDASnonsiferma, le raccolte fondi degli utenti
Creare una raccolta fondi personale è un modo per attualizzare la classica colletta utilizzando gli strumenti che la rete ci offre e che mai come in questo periodo si sono diffusi capillarmente. Basterà andare sulla pagina dedicata alla campagna #VIDASnonsiferma, cliccare su Crea la tua pagina di raccolta fondi e seguire le istruzioni in 3 step:
- Raccontare il motivo del sostegno, attraverso un titolo coinvolgente e uno scatto significativo.
- Dare il buon esempio, donando in prima persona
- Condividere il messaggio con gli amici
Vidas guiderà gli utenti a raggiungere l’obiettivo che si sono posti attraverso suggerimenti via mail e sarà sempre a disposizione per dare una mano. L’impatto del sostegno degli utenti può essere prezioso: con 10 euro si può acquistare un kit camice con occhiali per un operatore, con 25 euro si possono dotare medico e infermiere di un kit tuta con visiera e con 50 euro si possono acquistare 5 kit tampone a domicilio.
Per saperne di più su #VIDASnonsiferma, clicca qui.

Per il primo dpcm del governo Draghi si attende ancora il parere del Cts, ma ci sono già molti punti fermi: la novità è la riapertura di cinema e teatri.

Giannini torna sabato 27 febbraio, alle 21:45 su Rai3 con Indovina chi viene a cena e una puntata dedicata all’innocenza degli animali nella pandemia.

Lunedì 1 marzo cambiano nuovamente i colori di 7 regioni italiane: Sardegna, Piemonte, Lombardia, Marche, Molise, Basilicata, Liguria.

L’Africa, rimasta finora indietro nella campagna vaccinale, ha ricevuto 600mila dosi di vaccino anti-Covid grazie al programma Covax dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Il divieto di spostamento tra le regioni sarà prorogato di altri 30 giorni, questa la prima anticipazione fatta dalla ministra Gelmini del prossimo dpcm.

Da domenica 21 febbraio cambiano di nuovo i colori delle regioni a causa dell’aumento dei contagi. Ecco quali.

130 paesi in tutto il mondo non hanno ancora ricevuto una singola dose di vaccino. Mentre tre quarti dei vaccini totali sono stati usati da solo dieci paesi, i più ricchi.

Negli Stati Uniti la maggior parte dei vaccini anti-Covid è stata somministrata alla popolazione bianca, a discapito di latini e afroamericani.