Vista: come funziona

E’ grazie agli occhi che riusciamo a capire la complessit

Un occhio umano funziona approssimativamente come una macchina fotografica: La palpebra serve da “tappo”, proteggendo l’occhio e detergendolo con le lacrime, mentre l’iride si adatta alle variazioni della luce, allargandosi e restringendosi come un diaframma.

Ci sono poi la cornea e il cristallino, un tessuto trasparente che – come l’obiettivo della macchina fotografica – serve a concentrare la luce così da formare l’immagine, capovolta, sul fondo dell’occhio. Ossia sulla retina, la “pellicola” ideata dalla natura, così definita perché somiglia a una rete, e formata da nove strati di cellule.

L’intero processo non richiede più di due millesimi di secondo, grazie a oltre 130 milioni di cellule – bastoncelli sensibili alla luce, e coni in grado di distinguere le sfumature dei colori fondamentali – che reagiscono agli stimoli provenienti dalla luminosità o dai colori, trasmettendo queste informazioni al nervo ottico.

In realtà però non vediamo con gli occhi ma con il cervello, e precisamente con la corteccia visiva, che si trova nella parte posteriore dell’encefalo.

Quando la retina viene colpita dalla luce adatta, i pigmenti contenuti nelle sue cellule cambiano forma, e queste trasformazioni chimiche provocano l’emissione di impulsi nervosi che arrivano al cervello. Ricerche recenti mostrano che la corteccia visiva influenza anche il senso del tatto.

Fino a poco tempo fa si pensava che la maggior parte delle informazioni visive venissero analizzate dall’area definita corteccia visiva primaria, oggi sappiamo che i vari aspetti dell’esperienza visiva – forma, colore, movimento – vengono analizzati da diverse aree cerebrali.

Lesioni ad aree specifiche impediscono infatti di distinguere i colori, di vedere il movimento o di riconoscere gli oggetti osservati.

Sono in corso di sperimentazione microchip che dovrebbero essere in grado di restituire la vista a persone che soffrono di retinite pigmentosa e di altre patologie che impediscono all’occhio di trasformare le immagini in impulsi elettrici.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Ipocrisie dell’anima

La Rochefoucauld può essere definito come un vero e proprio precursore dei grandi “maestri del sospetto”.

Il fabbro che costruì l’uomo

Il mito e la fiaba, con la loro potente carica simbolica, suggeriscono da sempre autentiche risposte di senso, soprattutto a proposito del narcisismo umano.