William Kamkwamba, il ragazzo che intrappolò il vento per produrre energia e salvare il suo villaggio dalla carestia

A 15 anni realizzò il suo primo mulino a vento per dare energia elettrica alla sua casa.

Aveva solo 15 anni quando costruì il primo aerogeneratore per dare energia elettrica alla sua casa in Malawi. Il suo nome è William Kamkwamba, nato a Wimbe nel distretto di Dowa il 5 agosto del 1987 da una famiglia relativamente povera il cui sostentamento era basato esclusivamente sull’agricoltura. Fin da bambino ha sempre amato giocare con i suoi amici, Gilbert e Geoffrey, con i quali si divertiva a cercare e usare materiali riciclati per costruire e riparare oggetti. William presto iniziò a riparare radio a pagamento per gli abitanti del villaggio, ma senza molto successo.

William Kamkwamba scopre il potenziale del vento

Secondo la sua autobiografia, intitolata “The boy who harnessed the wind” (Il ragazzo che ha imbrigliato il vento), la carestia che colpì il Malawi nel 2002, generata da periodi di grandi siccità e inondazioni provocate dalla deforestazione, costrinse William a lasciare la scuola perché la famiglia non era in grado di permettersi la retta scolastica. Nel tentativo di mantenere la sua educazione, William iniziò a frequentare di nascosto la biblioteca del villaggio. Suo padre, che era diventato un combattente in lotta per ribellarsi contro il governo di allora che lasciava il popolo nella fame, inizialmente ostacolò duramente il figlio nella sua passione e gli impose di lavorare nei campi per aiutare la famiglia.

William, dopo aver letto in biblioteca il libro “Using Energy”, decise di creare una turbina eolica con pezzi di recupero per dimostrare che con il vento si poteva produrre energia. Inizialmente, con i componenti trovati, sperimentò un piccolo modello che realizzò grazie a una piccola dinamo di recupero.

Successivamente, superando lo scetticismo del padre, William realizzò un aerogeneratore da 12 chilowatt usando gli alberi della gomma, parti di biciclette e materiali raccolti in un locale di deposito rottami e con il quale poté alimentare gli elettrodomestici di casa.

Negli anni successivi Kamkwamba costruì una pompa idraulica a energia solare per fornire acqua potabile al suo villaggio e altre due turbine eoliche. Questo consentì alla sua famiglia e al villaggio di sopravvivere alla carestia. Il suo ingegno è uscito anche dal suo villaggio costruendo altri due mulini eolici, tra cui uno a Lilongwe, la capitale politica del Malawi.

Il successo di William Kamkwamba

Oggi inventore e scrittore, William è divenuto famoso nel suo paese nel 2006, quando il Daily Times di Blantyre, per primo scrisse la sua storia che gli diede notorietà in tutto il Malawi, mentre il Wall Street Journal diffuse la sua sfida a livello internazionale.

Nel 2007 partecipò a una conferenza TED e nel 2010 fu uno dei quattro vincitori del GO Ingenuity Award, conferitogli dalla GO Campaign di Santa Monica (Stati Uniti), un’organizzazione no-profit che sostiene i giovani inventori e propone la collaborazione per la pace nel mondo. Nello stesso anno, in Germania, gli conferirono il Premio Futuro in occasione dell’assegnazione del Premio Corine, consacrandolo tra i sostenitori di spicco dell’eco-sostenibilità e delle rinnovabili. Nel 2011 è stato tra i primi a intervenire alla Google Science Fair, mentre nel 2013 il Time nominò Kamkwamba una della 30 persone sotto i 30 anni che stanno cambiando il mondo.

Nel 2014 William si laurea in studi ambientali presso il Dartmouth College di Hanover, New Hampshire. Quest’anno il suo libro “The boy who harnessed the wind” è stato adattato nell’omonimo film prodotto da Netflix.

 

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Finestre fotovoltaiche: cosa sono e a che cosa servono?

Le finestre fotovoltaiche sono delle finestre all’avanguardia, che convertono la luce del sole in energia elettrica. Esse sono dotate di strati sottili di celle fotovoltaiche integrate nel vetro. È proprio grazie a questa tecnologia avanzata che riescono a trasformare gli edifici che se ne dotano in fonti autonome di produzione energetica. Questo tipo di finestra

LifeGate e NeN unite contro le emissioni, grazie a Impatto Zero®

Compensare 500mila tonnellate di CO₂ grazie al progetto di LifeGate Impatto Zero®, “convertendole” nel sostegno a due iniziative volte a coprire il 100 per cento delle emissioni generate dal consumo di gas distribuito alle famiglie italiane da NeN: la prima, di accesso all’acqua potabile in Rwanda, la seconda, di adozione di tecniche sostenibili in agricoltura

Il settore eolico può creare 4 nuovi milioni di posti di lavoro entro il 2030

Il nuovo scenario imposto dalla crisi sanitaria dovuta al coronavirus ci ha già portato a riflettere su quale futuro vogliamo per il dopo. Complice una crisi economica che non risparmierà nessuno, da più parti si è lanciato un appello per una ripresa che sia quanto più possibile sostenibile e alimentata dalle rinnovabili. A ribadirlo, dopo