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Ad Haiti arriva l’energia elettrica, rinnovabile e a basso costo. Il progetto promosso da una startup locale è un’opportunità di rilancio per l’isola tormentata da eventi naturali catastrofici
Le rinnovabili ad Haiti sono l’occasione di rinascita per un territorio devastato dai fenomeni naturali. L’isola nell’estate 2004 era stata colpita dall’uragano Jeanne, nel gennaio 2010 un terremoto di magnitudo 7.0 aveva distrutto buona parte di Haiti e provocato oltre 200mila vittime. Come se non bastasse a ottobre il passaggio dell’uragano Matthew ha portato un’altra volta devastazione e vittime. Oggi l’isola vive in uno stato di emergenza umanitaria.
Un anno fa, nessuna delle persone che vivevano a Môle-Saint-Nicolas, Haiti, aveva l’elettricità. A fine primavera 2016 la città era riuscita ad avere una nuova rete elettrica che ora è alimentata a combustibili fossili, ma ben presto funzionerà solo con energia solare ed eolica. Il merito è di una startup locale, la Sigora International, che in sei mesi ha ricostruito da zero l’intera rete elettrica di questa cittadina di 5mila persone.
Intorno Môle-Saint-Nicolas, la Sigora International sta costruendo una rete elettrica che dovrà dare energia a nove comunità. Ogni comunità vedrà la costruzione di una propria rete ma la generazione di energia rinnovabile sarà collocata tutta in un’unica area. In questo modo, spiega Andy Bindea, fondatore e presidente della startup, “Saremo in grado di operare e mantenere l’impianto in buone condizioni garantendo una presenza 24 ore su 24 del personale che si occupa della manutenzione in un’unica area piuttosto che in nove posti diversi. Questo ci permetterà di mantenere basso il costo del solare per unità installata”. Ma, allo stesso tempo, il fatto che ogni paese abbia una propria rete permetterà di lavorare in modo indipendente su ognuna quando necessario, rendendo il sistema elettrico più resistente anche in caso di calamità.
Il sistema è stato definito dalla stessa Sigora di “micro-utility”. A differenza dei sistemi di micro-reti, questo sistema mette insieme diverse micro-reti che, collegate a una fonte centralizzata di alimentazione, pur se su scala molto più piccola rispetto ad una tradizionale utility, produce energia più conveniente di circa il 33 per cento rispetto a quanto potrebbe realizzarsi attraverso una tipica micro-rete.
Attualmente, la prima micro-rete funziona grazie a un generatore diesel ma appena l’impianto solare ed eolico saranno completati, il sistema di micro-utility sarà alimentato al 100 per cento da energia rinnovabile. In questo modo la società prevede di distribuire energia elettrica pulita a 300mila persone in tutta Haiti entro la fine del 2017, confidando di raggiungere a fine 2018 il milione di persone.
Un progetto impegnativo se si conta che oggi, ad Haiti, circa il 75 per cento della popolazione non è raggiunta dalla rete elettrica e il restante 25 per cento può accedervi per non più di sei ore al giorno.
La rete di Sigora è stata progettata per fornire 1.800 watt ad ogni casa haitiana, energia sufficiente per alimentare grandi elettrodomestici. “Quando si parla di elettrificazione, non sempre si fa la distinzione tra un sistema in grado di fornire luce e uno che permette solo la ricarica di un telefono cellulare” ha sottolineato Bindea. Un aspetto importante se si vuole garantire uno sviluppo a queste comunità.
Sigora ha dotato ogni casa di un metro di cavo intelligente che impedisce il furto di energia, in questo modo riesce a mantenere bassi i costi per tutti. Inoltre i clienti sono tutti pre-pay, possono utilizzare l’elettricità grazie a un sistema di prepagamento, per cui la società non ha bisogno di distogliere risorse dal proprio core business per il recupero crediti.
“Crediamo che il progetto sia la chiave per la sostenibilità”, ha commentato il fondatore della startup e sostiene che il sistema di micro-utility ideato ad Haiti sia la prova che le reti possano funzionare pienamente utilizzando solo energia rinnovabile.
Il progetto di Môle-Saint-Nicolas è già remunerativo nonostante non sia ancora a pieno regime e “il micro-utility sarà redditizio non appena il progetto sarà completo,” ha spiegato la società.
I fondatori hanno ora programma di costruire reti simili in Ghana, Congo, Zimbabwe, Kenya, Eritrea, Filippine e Malawi. “Abbiamo il potenziale per abbandonare le fonti fossili e puntare dritto ad avere energia elettrica pulita al 100 per cento”, ha sottolineato Bindea.
Intanto la nuova micro-utility ha portato a Môle-Saint-Nicolas anche nuovi posti di lavoro qualificati. La società ha infatti formato un nutrito staff di tecnici locali grazie ai quali, dopo l’uragano Matthew, quando gli alberi e i detriti hanno invaso e distrutto le linee elettriche, la società è stata in grado di ripristinare la fornitura di energia in sole 55 ore, molto prima che nel resto del paese.
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