Xi Jinping sarà il presidente più longevo della Cina dopo Mao

Rieletto per un terzo mandato di cinque anni alla presidenza della Cina, la figura di Xi Jinping si fa sempre più istituzione.

La notizia era ampiamente attesa. Il ventesimo Congresso del Partito comunista cinese (Pcc) ha conferito a Xi Jinping un terzo mandato consecutivo alla guida della nazione asiatica. Per altri cinque anni, a partire dal prossimo mese di marzo, sarà lui a guidare il paese più popoloso del mondo, con 1,4 miliardi di abitanti. Nessuno avrà mantenuto la leadership in Cina per un periodo più lungo, fatta eccezione per Mao Tse-tung, che rimase al potere dal 1949 al 1976.

I sette membri del massimo organismo politico del Pcc saranno fedelissimi di Xi Jinping

Soprattutto, a colpire è la solidità politica di Xi Jinping. Agevolata non solo dalla riforma adottata nel 2018, che ha consentito di eliminare il limite massimo ai mandati attribuibili ad ogni presidente, ma anche dalle personalità apicali nell’architettura istituzionale della Cina. I sette membri che compongono l’Ufficio politico del cComitato centrale del Pcc sono infatti sui fedelissimi, alcuni dei quali conosciuti ai tempi in cui dirigeva il partito nella provincia orientale dello Zhejiang.

Xi Jinping
Al museo del partito comunista di Pechino, un visitatore scatta una fotografia dei ritratti di Xi Jinping © Kevin Frayer/Getty Images

In particolare, il nuovo numero due della Cina, che sarà il prossimo primo ministro, è Li Qiang. Già segretario generale del Pcc ha Shanghai, ha gestito il lungo lockdown al quale è stata sottoposta la metropoli nella scorsa primavera (suscitando non poche critiche da parte di una quota della popolazione). Non a caso, l’agenzia Reuters ha indicato come sia possibile immaginare che “le politiche e le strategie saranno ancor più direttamente legate a lui”.

La Cina sempre più identificata nella figura del suo leader

L’elezione di Xi Jinping, insomma, potrebbe rappresentare un preludio ad un’identificazione della Cina stessa nella figura del suo leader (nonché ad una sorta di mandato a vita). Ciò che si va profilando è un processo di “istituzionalizzazione” del pensiero di Xi, ben rappresentata anche dal discorso tenuto dallo stesso presidente al Congresso, incentrato molto più sulle direttrici generali e ideali rispetto all’analisi delle soluzioni adottate per fronteggiare i problemi contingenti del paese.

Anche nei libri di scuola cinesi, d’altra parte, sono stati inseriti a partire dal 2021 numerosi riferimenti al pensiero di Xi: da questioni legate al patriottismo cinese al ruolo del partitore passando per l’importanza dell’esercito. E, a partire dal 2020, in alcune università sono stati proposti corsi che analizzano proprio gli ideali del presidente.

Xi Jinping al 20esimo congresso del partito comunista cinese
Xi Jinping al 20esimo congresso del partito comunista cinese © Kevin Frayer/Getty Images

Il pensiero di Xi studiato nelle scuole e nelle università

Xi, in ogni caso, dovrà misurarsi con una serie di sfide gigantesche. Il consolidamento dell’economia cinese, il susseguirsi delle crisi (da quella pandemica a quella energetica), la transizione ecologica (per la quale la Cina giocherà un ruolo determinante) e i diritti umani (con particolare riferimento alle questioni degli uiguri, di Taiwan e di Hong Kong).

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