Si chiamava Saly, aveva cinque anni. Nello scatto vincitore del World press photo 2024, il concorso di fotogiornalismo più importante al mondo, non si vede un centimetro del suo corpo senza vita. E non si vede nemmeno il volto della zia, Ines Abu Maamar, che lo stringe forte a sé. Mohammad Salem, fotografo dell’agenzia Reuters,
Torino. Come si diventa una smart city
Riqualificazione energetica degli edifici, controllo dei consumi su piattaforme web, fermate degli autobus intelligenti, piattaforme web portatili dedicate al cicloturismo, isole pedonali in centro città. Come sarà Torino nel 2020.
Il cammino è iniziato pochi mesi fa, con l’approvazione del masterplan denominato Smile (Smart mobility, inclusion, life&health, energy), che include tutta una serie di interventi che verranno realizzati entro i prossimi anni dall’amministrazione comunale e da soggetti privati. Una visione a lungo termine quella della città di Torino. Una visione nettamente europea per la città della Mole, che punta a divenire una smart city entro il 2020.
Come si realizza una smart city. Si interviene sui consumi energetici, sulla mobilità, sui servizi e sulla salute dei cittadini. In pratica si tratta di dare una mano di vernice alle città, spesso ancorate a modelli di sviluppo del secondo dopoguerra.
Isole pedonali e aree con limite di velocità a 30 km/h per implementare il traffico su due ruote. O lo sviluppo di una rete di trasporto condiviso aziendale, per ridurre gli spostamenti privati in città.
Potrà capitare di sedersi su “panchine intelligenti”, dotate di prese usb per la ricarica di smartphone e wifi. Stessa cosa dicasi delle fermate degli autobus.
Uso smart dell’energia. Una delle vere sfide da affrontare è quella dell’efficienza energetica e del risamento edilizio. Si conta infatti che il 50% degli edifici sia obsoleto per consumi ed efficienza, tanto da essere responsabile del 40% dell’inquinamento atmosferico.
La città di Torino ha così elaborato il progetto RoadTo2020, che consentirà di sviluppare azioni di risparmio energetico sulla struttura fisica dell’edificio e contemporaneamente di intervenire sui loro abitanti, guidandoli verso pratiche virtuose, grazie all’uso della tecnologia.
Il piano prevede agevolazioni sia dal punto fiscale che dal punto di vista dell’accesso al credito per la riqualificazione energetica degli edifici, con ricadute positive sui consumi energetici urbani e sul recupero delle costruzioni cittadine più obsolete.
Il cittadino, attraverso una piattaforma web che “controllerà” i consumi, potrà sapere in tempo reale, su tablet e smartphone, come intervenire per consumare meno energia.
Tecnologia, partecipazione, condivisione e consapevolezza. Ecco gli ingredienti che non possono mancare e Torino, per ora, ce l’ha tutti.
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