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Gli psicologi, i filosofi e gli scienziati che stanno ponendo le basi per un nuovo modello culturale che integra la moderna esperienza occidentale e l’antica tradizione orientale.
La visione transpersonale non è limitata al campo della
psicologia e della psicoterapia. Le opere di filosofi come Ken
Wilber, Dennet e Hostadter, oppure fisici come Frijof Capra o
Rupert Shaldrake e Danah Zohar, di ricercatori quali Riane Eisler o
Terence McKenna, di psicologi quali Pier Weil, chimici come James
Lovelock ci lasciano intravedere il delinearsi di un Movimento
Transpersonale figlio del nuovo paradigma olistico emergente
nell’ambito scientifico.
Questo nuovo paradigma sembra declinare alla perfezione un nuovo
modello culturale, che, a dire il vero, è molto antico, la
cultura della condivisione, come è stato definito da Riane
Eisler.
Il Movimento Transpersonale esprime il riemergere con
dignità scientifica di quella tradizione arcaica fondata
sull’estasi e sulla condivisione, mentre lo psicoterapeuta
transpersonale sembra ridare vita a quella “mente non vista”
dell’antico sciamano oramai agonizzante nelle tribù alla
periferia del mondo.
Nella sua ricerca la Psicologia Transpersonale integra l’esperienza
della psicologia occidentale, soprattutto del filone gestaltico,
esistenziale, umanista con le tradizioni mistiche orientali basate
sulla meditazione, come lo Yoga, lo Zen, il Sufismo e con quelle
sciamaniche basate sull’estasi ed il contatto diretto con le forze
della natura. Subisce inoltre una forte influenza dalle più
recenti acquisizioni della fisica moderna e della biofisica ed
è in stretto rapporto con altre scienze quali: la
sofrologia, la sociologia, l’antropologia e la parapsicologia.
Pierluigi
Lattuada
medico, psicoterapeuta
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