In occasione della mostra al Mudec di Milano, vi raccontiamo vita e opere di Niki de Saint Phalle, la “donna artista famosa” per le sue Nanas.
30 anni dal Muro di Berlino: eventi e mostre per un ricordo storico
Che tracce ha lasciato la caduta del Muro di Berlino nell’arte, nel cinema e nella letteratura? Le nostre scelte per rivivere e celebrare quei giorni grazie ad eventi e spunti culturali.
Trent’anni fa cambiava la storia di Berlino, della Germania e dell’Europa intera: la caduta del muro è stata fisica ma soprattutto simbolica e ogni forma d’arte ne è stata influenzata. In questi giorni in tutto il mondo si celebra l’anniversario di questa data segnante, il 9 novembre 1989, grazie ad eventi, mostre e iniziative pubbliche. Vi segnaliamo alcuni appuntamenti e spunti culturali per noi imperdibili per capire cosa accade e non dimenticare quel giorno.
Vision in motions, un’installazione memorabile a Berlino
Gli eventi organizzati per quest’occasione in Germania e soprattutto a Berlino sono, inutile dirlo, numerosissimi, se celebrerete degnamente l’anniversario della caduta del muro di Berlino in loco, il consiglio è quello di consultare il sito visitberlin.de dove troverete elencate tutte le iniziative. Una volta in città però non potrete non ammirare l’installazione gigantesca che si trova nel centro città di fronte alla Porta di Brandeburgo.
Si tratta di un’idea dell’artista statunitense Patrick Shearn: una rete arcobaleno che fluttua con grazia, composta da oltre trentamila messaggi scritti a mano, ognuno su una stella filante scritti da persone comuni.Molti esprimono gioia e speranza, altri nostalgia o insicurezza in merito al futuro. La lunghissima rete si contrappone in maniera evidente al muro di Berlino: mentre i duemila metri di stelle filanti fluttuano liberi nel vento, il muro era fatto di cemento, ancorato a terra, e reso sempre più impossibile da oltrepassare. Una bella metafora e una scia di colore che abbraccia Berlino.
Nati dopo l’89: la mostra itinerante in Italia
Tra i tanti eventi dedicati alla celebrazione o semplicemente al ricordo del 9 novembre 1989 abbiamo scelto un progetto particolare intitolato “Nati dopo l’89” che inaugura a Roma per poi girare tutta l’Italia. Si tratta di una formula nuova e crediamo coinvolgente, ma soprattutto vera: un viaggio alla ricerca della generazione post-muro, in Italia e Germania. Immagini e parole che raccontano venti giovani europei nati dopo il crollo del muro di Berlino. Ecco, nelle parole degli autori, ciò che li ha spinti a girare la Germania e l’Italia: “Sono passati trent’anni dal crollo del muro di Berlino. Da allora, la Germania e l’Europa sono profondamente cambiate. Una sola Germania, un’Europa più grande, frontiere cancellate dalla storia e frontiere aperte. E un’unica moneta. Che pensano di questa rivoluzione i ragazzi tedeschi e italiani nati dopo la caduta del muro? Che impatto ha sulle loro vite?”. Per scoprirlo, il giornalista Matteo Tacconi e il fotografo Ignacio María Coccia si sono messi in viaggio per Dresda e Bonn in Germania, Trieste e Bari in Italia realizzando quattro reportage e una mostra per raccontare la generazione post-’89.
Rivedere al cinema Good bye Lenin!
Certamente uno dei film cult sul tema, con il grande pregio di raccontare un evento memorabile attraverso una chiave umoristica e nostalgica allo stesso tempo. La storia, per chi ancora non la conoscesse vede protagonista la famiglia Kerner di Berlino Est: nel 1989, la mamma entra in coma e si sveglia alcuni mesi dopo, con il muro ormai crollato e la società mutata. Per evitarle lo choc, suo figlio fa di tutto per fingere che nulla sia accaduto. tra le scene indimenticabili quella del busto di Lenin appeso a un elicottero portato via sui cieli di Berlino, immagine simbolica e potente trovata da Wolfgang Becker, il regista, per raccontare la fine di un mondo, di quella città divisa come il suo cielo, di quelle famiglie spezzate, di un Paese rotto in due. Campione di incassi in patria e all’estero, Good bye, Lenin! uscito nelle sale italiane nel 2003, torna al cinema in occasione del trentennale della caduta del muro di Berlino, nella settimana che culmina con la data della notte in cui tutto è cambiato tra Est e Ovest, il 9 novembre 1989. Se non l’avete visto, correte al cinema. Segnatevi che il 10 novembre alle ore 21:00, presso il Mic – Museo Interattivo del Cinema, verrà proiettata la versione restaurata.
3 romanzi per rivivere la caduta del muro di Berlino
La letteratura è un modo per rivivere i fatti e le atmosfere di quegli anni travagliati e segnanti, vi consigliamo 3 romanzi che a nostro parere sono utili per comprendere gli stati d’animo di un popolo diviso.
Il cielo diviso di Christa Wolf (Tit. originale Der geteilte Himmel) lo scegliamo per la diversa prospettiva proposta, è stato pubblicato infatti appena dopo la costruzione del muro di Berlino, nella Germania dell’Est e narra la storia e la crisi di una coppia divisa in una città spezzata a metà. Una delle opere più discusse di Germania, a causa dei temi trattati (su tutti una visione piuttosto distante dalle logiche capitaliste dell’epoca). Famoso rimase il suo appello ai concittadini della Repubblica Democratica Tedesca (DDR) pronunciato l’8 novembre 1989, affinché non lasciassero il paese: “…Noi vi preghiamo, rimanete nella vostra patria, rimanete da noi. Cosa possiamo promettervi? Niente di facile. Ma una vita utile e interessante. Nessun benessere in breve tempo, ma con azione un grande cambiamento. Vogliamo impegnarci per la democratizzazione, elezioni libere, diritto e sicurezza”.
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Il mio secolo di Günter Grass è un testo importante che vuole idealmente fare un riassunto delle principali vicende tedesche del XX secolo attraverso 100 brevi racconti. Bisogna leggerlo perché oltre ai racconti riferiti agli anni più importanti per quanto riguarda la divisione delle due Germanie (1949), la costruzione del muro (1961) e la sua caduta (1989) si rimanda in particolare all’anno 1993: in queste pagine un ex cittadino della DDR spiega quali siano i cambiamenti avvenuti nella sua terra natia dopo la riunificazione, sia in positivo che in negativo. È un fuori catalogo quindi occorre cercalo tra i libri usati, ma cercatelo!
Semplici storie di Ingo Schulze è formato da ventinove episodi, racconti in forma di capitoli, variamente intrecciati tra loro, ambientati nella provincia dell’ex Ddr, all’indomani della caduta del muro. Vi si narrano piccoli, apparentemente insignificanti, episodi di vita quotidiana, che costituiscono spesso momenti di snodo nelle esistenze dei protagonisti, senza che però essi ne abbiano vera consapevolezza. Storie minimali, periferiche, banali di persone qualunque che cercano di sopravvivere in un mondo trasformato. Per chi ama il minimalismo inserito in un’ambientazione storica rilevante.
Il 9 novembre 1989 in tv
Per chi vuole rivivere quei giorni memorabili o approfondire la propria cultura storica su quegli eventi, la tv viene in soccorso con molte valide proposte. Partiamo dalle reti pubbliche Rai che hanno messo in campo un’ottima programmazione (tutti gli appuntamenti li trovate a questo link). Da non perdere per chi non l’ha visto o da rivedere è nella prima serata di Rai Movie sabato 9 novembre il film vincitore dell’Oscar 2007, alle 21:10: “Le vite degli altri” con la regia di Florian Henckel von Donnersmarck. Ricordi, ricostruzioni e storie di vita vissuta tra l’11 e il 15 novembre con l’inizio della nuova stagione di “Passato e Presente”, il programma di Rai Cultura condotto da Paolo Mieli in onda alle 13.15 su Rai3 e alle 20.30 su Rai Storia. Le prime cinque puntate sono dedicate al trentennale della caduta del muro di Berlino: a partire da quel fatidico novembre del 1989 in Germania, il racconto approfondisce le storie di cinque Paesi per i quali quel passaggio ha significato la fine di un’epoca e l’inizio di una fase completamente nuova, con tutte le speranze e le contraddizioni che l’hanno caratterizzata.
Anche Sky ha pensato a una programmazione ad hoc, tra le proposte vi segnaliamo quella di Sky Arte che il 9 novembre alle 21:15 manderà in onda Berlino Est Ovest, un documentario in due parti con Manuel Agnelli. La regista Enza Negroni scopre a Bologna, dopo decenni 50 ore di video inediti e originali filmati a Berlino negli anni 80’. Le cassette sono state girate da un bolognese manager musicale e organizzatore di concerti, Maurizio Stanzani, durante un viaggio con un operatore e una giornalista. Lo stesso viaggio viene ripercorso oggi, a trent’anni dalla caduta del muro, da Manuel Agnelli che cercherà un filo rosso fra questo sorprendente archivio degli anni ’80 e la Berlino di oggi, erede di quella strana e ormai dimenticata città chiamata Berlino Ovest.
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