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In arrivo 750 chilometri di percorsi ciclabili nell’area metropolitana di Milano
Si chiama Cambio il Biciplan della città metropolitana di Milano. Un progetto che entro il 2035 prevede la creazione di un’importante rete di ciclabili.
Milano cambia velocità, testa e abitudini, scommette su bicicletta e sostenibilità cercando di stare al passo di molte città europee. Monta in sella e guarda a Parigi, Monaco di Baviera, Berlino, Tolosa, Lione, prende spunti, copia e impara, cerca di stare in scia mettendo finalmente a punto una rete di percorsi ciclabili veloci, continui e di qualità. Ne è una prova il contenuto del Biciplan approvato dal consiglio metropolitano e intitolato emblematicamente Cambio.
Di cosa si tratta? Del piano della mobilità ciclabile che fa parte del più ampio Pums (Piano urbano di mobilità sostenibile), un piano strategico obbligatorio per le città metropolitane e per i comuni con più di centomila abitanti che serve per regolare la mobilità delle città, un elemento che ha un forte impatto sulla qualità della vita delle persone. Farà sorridere ma in Cambio, oltre che di bicicletta, ambiente e sicurezza, si parla anche di felicità.
Una rete con 24 linee ciclabili
La mappatura di Cambio si presenta come una grande ragnatela colorata, ramificata, che dal centro si allunga verso le periferie fino a raggiungere altre città, creando nodi e punti di contatto con il trasporto pubblico locale.
Cambio prevede 24 linee super-ciclabili: 4 circolari (in blu) che ruotano intorno al centro, 16 radiali (in diversi colori) che portano fino ad altre città e 4 greenways (in verde) che possiamo descrivere come delle linee super veloci che attraversano il territorio da nord a sud e da est a ovest, pensate per un traffico intenso e adatte ad un’elevata velocità di crociera. Nel futuro lungo le greenways si immaginano soprattutto le biciclette elettriche per spostamenti quotidiani di media lunghezza (tra i 5 e i 15 chilometri).
In totale si contano circa 750 chilometri di infrastrutture. I tragitti studiati servono essenzialmente per connettere scuole, aziende, stazioni, ospedali, parchi e musei, dall’hinterland al cuore di Milano e viceversa e per collegare tra loro i comuni. Siamo in un territorio completamente pianeggiante, compreso tra gli 80 e 235 metri sul livello del mare, fortemente antropizzato. Le aree urbanizzate infatti rappresentano poco meno del 40 per cento dell’intera superficie, con valori molto più alti nei comuni di Milano e nella prima cintura. In tutto si contano 3.2 milioni di abitanti che ogni giorno si muovono per lavoro, commissioni, studi o altro. Oltre uno spostamento su tre avviene per distanze inferiori ai 5 chilometri e oltre il 70 per cento è più breve di 15 km.
La ciclabilità nel 2035
La sfida è quella di migliorare i livelli di sicurezza, salute e benessere delle persone, garantendo la possibilità di muoversi in bici risparmiando e percorrendo itinerari affidabili. In pratica la bicicletta dovrà diventare la scelta più conveniente, veloce e “ovvia” per i movimenti quotidiani. L’obiettivo da raggiungere entro il 2035 è chiaro: aumentare la quantità di spostamenti in bicicletta fino a raggiungere il 20 per cento degli spostamenti totali e il 10 per cento degli spostamenti intercomunali. Di conseguenza si andrà a tutelare l’ambiente con la decarbonizzazione e il miglioramento della qualità dell’aria mentre crescerà il benessere fisico e psichico delle persone.
Ricordiamo infatti l’importanza di ridurre le emissioni di sostanze inquinanti e climalteranti del settore dei trasporti su strada, che contribuisce per oltre il 50 per cento delle emissioni di PM10 e NOX e per il 29 per cento delle emissioni di CO2 (INEMAR, 2017). Non possiamo poi dimenticare che in Italia la mancanza di attività fisica e la sedentarietà sono responsabili del 15 per cento di tutte le morti e hanno costi sociali stimati in oltre 12 miliardi di euro all’anno (CEBR, 2015). Non è un caso che l’OMS nel 2020 abbia raccomandato l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano per raggiungere i “livelli minimi” di attività fisica giornaliera per gli adulti ma anche per bambini ed anziani.
Ciclabili, costi e caratteristiche delle linee
I costi di realizzazione ammontano a circa 225 milioni di euro. La consigliera delegata alla Mobilità della Città metropolitana di Milano, Beatrice Uguccioni, parla di “un progetto davvero ambizioso di mobilità sostenibile che prevede la realizzazione di una rete capillare di piste ciclabili che interagiranno fra di loro e si integreranno con gli altri sistemi di spostamento”. Sottolinea inoltre il coinvolgimento non solo dei vari comuni ma di tutti gli stakeholders del territorio per governare al meglio la complessità di questo progetto, in modo armonico e partecipato.
Le super-ciclabili della rete Cambio saranno dotate di fibra ottica per soluzioni smart e innovative, dall’illuminazione intelligente a basso impatto alle informazioni in tempo reale. Garantire una pluralità di servizi aggiuntivi è un modo per facilitare il percorso a chi è meno abituato a pedalare. La segnaletica per esempio dovrà essere riconoscibile, chiara e permettere un facile orientamento.
Inoltre, alcuni tratti di queste linee sono pensati come corridoi verdi utili a proteggere la biodiversità e capaci di innescare un circolo virtuoso anche dal punto di vista dello sviluppo economico e turistico.
Altro elemento importante è la mobilità inclusiva. Infatti, se un’infrastruttura ciclabile è ben progettata può essere al servizio anche di chi ha difficoltà a muoversi in autonomia come i bambini, gli anziani, le donne in gravidanza e le persone diversamente abili.
I primi interventi sulla linea 6
La realizzazione del Biciplan è già cominciata. I lavori riguardano il primo tratto della ciclabile che da via Corelli conduce fino a Caravaggio lungo la strada Rivoltana , passando per il Parco Idroscalo, punto di interesse e di socialità per i cittadini. Un’oasi verde che finalmente si potrà raggiungere in bici grazie alla Linea 6, il primo colpo di pedale del Biciplan. Un esempio e un paradigma di quella che è la progettazione e la realizzazione di Cambio che vedrà il completamento dei lavori in quest’area nel giugno del 2022.
Altri corridoi saranno quelli da Milano a Desio, Monza, Crema, Lodi, Bergamo, sfruttando per esempio in quest’ultimo caso il tracciato della già presente ciclovia della Martesana.
Il tentativo è quello di mettere a sistema quanto già esistente nel territorio, poteziandolo, creando collegamenti e nuovi percorsi per unire i 133 comuni dell’aera metropolitana. Il progetto prevede infatti che l’80 per cento dei servizi di interesse si trovi entro un chilometro dalle linee di Cambio. Questo significa che a meno di un chilometro dai percorsi ciclabili si troverà l’86 per cento della popolazione, il 77 per cento delle ditte, il 79 delle scuole superiori, l’83 per cento delle stazioni ferroviarie.
Non temete, se voi non andate in bicicletta, la bicicletta arriverà da voi. E non è una minaccia, perché un territorio più ciclabile è un territorio più felice. Parola di Cambio.
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