Smart Grid

7 città del futuro

Città e territori intelligenti. Comunicazioni tra edificio ed edificio, tra macchina e macchina, con gli uomini, tra gli uomini. Ecosistemi interdipendenti interconnessi. Un network di persone e cose che hanno un linguaggio comune.

Una città si
definisce “smart”, intelligente, quando gli investimenti nel
capitale umano, sociale, nell’innovazione tecnologica e nelle
infrastrutture di comunicazione alimentano lo sviluppo sostenibile
e la qualità della vita, con una saggia gestione delle
risorse e la partecipazione di tutti. Secondo l’Alexandra Institute
il 62 per cento dei progetti di smart city nel mondo sono
focalizzati su trasporti, edifici e connettività. Questi
sono gli esempi più brillanti di città del
futuro.

1.

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Masdar, Emirati Arabi Uniti

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Città: Masdar, vicino ad Abu Dhabi

Stato: Emirati Arabi Uniti

Le automobili? Si muovono con magneti. L’energia? Dal sole e
dal vento. I rifiuti? Riciclati al 100 per cento. È
già stata inaugurata (novembre 2010) la prima cellula della
futura città totalmente ecologica. Vicino ad Abu Dhabi.
È il prototipo di smart city, il primo esempio a cui tutti
guardano pensando alla città intelligente del (prossimo)
futuro. Organizzata in stradine in modo da garantire ombra.
è interamente costruita con accorgimenti che terranno
lontano il calore e con strutture che siano un esempio di
ecoarchitetture. Ogni luogo sarà raggiungibile nell’arco di
un minuto e i mezzi non prdurranno emissioni di CO2. Impianti
solari, termali, ad altra concentrazione o eolici garantiranno
l’energia. La città sarà autosufficiente in tutto e
per tutto, integrando energia eolica, solare, le risorse derivate
dalle piantagioni e dalle fattorie. L’intera città si
alimenterà energeticamente grazie ad impianti fotovoltaici,
di recente è stata inaugurata
la centrale solare a concentrazione più grande del
mondo. L’acqua verrà dal mare e sarà trattata da
un impianto di dissalazione ad energia solare. Inoltre grazie al
sistema di riciclaggio, l’impatto dei rifiuti nell’ambiente
sarà nullo.

2.

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Yokohama, Giappone
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Città: Yokohama

Stato: Giappone

Nasce nel 2010 il progetto nazionale Japan Smart City e ha
preso realmente vita con l’ufficializzazione di quattro cantieri
principali a Yokohama, Toyota City, Keihanna Science City e nella
Città di Kitakyushu. Un programma di interventi governativo
che per esteso ha il nome di “Next-Generation Energy and Social
Systems Verification Experiment”. Quattro le colonne portanti
dell’iniziativa: mercato, innovazione, persone e ambiente. Sono in
fase di realizzazione piani per rivoluzionare la mobilità
cittadina, smart grid efficienti in grado di ottimizzare i consumi
e ridurre i costi energetici, la realizzazione di edifici a massima
efficienza energetica, la gestione intelligente dei consumi
energetici in casa a partire dall’utilizzo di fonti rinnovabili.
Per quanto riguarda solo le smart grid, alcune tra le più
grandi aziende nipponiche nel campo dell’energia investiranno 1,3
miliardi di dollari nei prossimi 10 anni, gran parte dei quali nel
progetto Yokohama Smart City. Yokohama ospiterà anche la
Smart City Week, ad ottobre 2013: una grande esibizione dedicata
alle città intelligenti di tutto il mondo, in cui sono
attesi non meno di 30 mila visitatori.

3.

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Friburgo, Germania
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Città: Friburgo
Stato: Germania

A Friburgo, una città di 200.000 abitanti nel sud della
Germania, ai confini con la Francia, c’è il Solarsiedlung,
il “quartiere solare”. Una cinquantina di abitazioni, tutte
costruite in base agli standard più elevati di efficienza
energetica. Il riscaldamento è assicurato da una centrale
termica a biomassa (legname) poco lontana. Molti edifici sono
Plusenergiehaus, un edificio che è come una piccola
centrale: produce più energia di quanta ne venga consumata.
Il segreto sta tutto nell’isolamento, nella parete di vetro esposta
a sud e nell’impianto fotovoltaico installato sul tetto, che genera
9.000 chilowattora di energia all’anno, 2.000 in più del
necessario. Il quartiere solare è anche un investimento
finanziario, grazie a quattro fondi immobiliari. L’ultimo, il
Sonnenschiff I, prevede una sottoscrizione minima di 5.000 euro, ha
un patrimonio di 5,65 milioni di euro e promette un rendimento del
5,5 per cento all’anno, assicurato dall’affitto di abitazioni,
uffici e negozi. “Siamo stati i primi in Europa a creare un
complesso abitativo di queste dimensioni con standard di efficienza
così elevati”, ha dichiarato l’architetto Rolf Disch che,
nel 1998, assieme ai Ritter, industriali del cioccolato, ha fondato
la Solarsiedlung GmbH. È anche per merito di gente come
Disch e i Ritter che Friburgo si conferma ai primi posti nel mondo
nello sfruttamento dell’energia pulita e nella mobilità
sostenibile.

 

4.
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Songdo, Corea del Sud
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Città: Songdo
Stato: Corea del Sud

A nord di Seul hanno bonificato un’isola e sta nascendo una
città satellite con criteri ecosostenibili. Si chiama Songdo
International Business District. Il 40 per cento della sua
superficie (6,1 kmq) è dedicato agli spazi verdi, come il
parco modellato su Central Park di New York, e a distensioni e
canali d’acqua che ricordano le vie veneziane e hanno la funzione
di gestire l’acqua piovana e regolare le temperature estive.
L’attenzione alla mobilità, alla gestione dei rifiuti, la
costruzione di palazzi e quartieri con criteri ecosostenibili si
basano sulle direttive LEED (Leadership in Energy and Environmental
Design): la inaugurano nel 2015.

 

5.

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Aarhus, Danimarca
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Città: Aarhus
Stato: Danimarca
L’interdisciplinarietà del
concetto di smart city proposta da Aarhus è il motivo della
sua unicità: la città danese ha scelto di
concentrarsi sulla realizzazione di un modello tecnologico
coniugato a un modello di business e di rispetto per l’ambiente.
Per realizzare questo mix di interventi, Aarhus punta sull’attiva
partecipazione delle imprese energetiche presenti sul territorio
(la Danimarca è prima al mondo per le tecnologie
sull’eolico), di università e di istituti di ricerca. Primo
esempio di questa collaborazione è rappresentato dalla
cittadella tecnologica di Katrinebjerg, nella parte nordoccidentale
della città e concepita non come una campus scientifico
isolato dal contesto urbano bensì come una parte integrante
della fabbrica urbana, un distretto in costante evoluzione con
l’obiettivo di diventare un “world-class environment” per le
imprese tecnologiche. Le complesse iniziative messe in campo
dall’amministrazione locale per rendere smart la città
danese rispondono alla volontà di rendere Aarhus un “digital
playground”, capace di rispondere attraverso la collaborazione tra
imprese del settore e istituzioni l’obiettivo di migliorare
concretamente la vita quotidiana dei cittadini.

6.
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Amsterdam, Olanda
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Città: Amsterdam
Stato: Paesi Bassi

Mobilità, efficienza energetica degli edifici e risparmio:
è in questi settori che si concentra l’azione del comune di
Amsterdam per rendere la capitale olandese “smart”, riducendo del
40 per cento la produzione di CO2 entro il 2025 e rilanciando
l’economia. Si sta completando la messa in funzione di oltre 300
punti di ricarica per auto elettriche, verranno installate reti
intelligenti di contatori, sia nelle case dei privati che in
aziende o istituzioni o pubbliche, come riduttori o rilevatori di
consumi, e, come mossa non solo simbolica, hanno inserito un
sistema a fuel cell a idrogeno in un edificio del diciassettesimo
secolo. Stanno nascendo stazioni energetiche “green” per le
imbarcazioni sui canali e nelle scuole sono attive iniziative di
educazione ecologica. Infine, vedrà a breve la luce la
Klimaatstraat, la “via del Clima”, un progetto integrato che ha
coinvolto commercianti, cittadini, multiutility della distribuzione
dell’energia e piccole imprese per rendere più sostenibile
da un punto di vista energetico gli spazi pubblici delle vie
commerciali del centro. Un ottimo mix di tecnologie e diffusione di
cultura e qualità della vita.

 

7.
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Paredes, Portogallo
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Città: Paredes

Stato: Portogallo

È in costruzione una città pensata per essere
completamente gestita da un sistema operativo urbano. Grazie a un
investimento di oltre 14 miliardi di dollari in partnership con
grandi aziende dell’informatica, gli edifici saranno dotati di un
milione di sensori hi-tech, dispositivi che monitorano parametri
come traffico o consumi di acqua e energia. I sensori riescono,
inoltre, a permettere interventi rapidi in caso di incidenti, come
segnalare un incendio alle autorità e dire agli inquilini le
vie di fuga più vicine.

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