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Enyway mette a disposizione porzioni di un impianto fotovoltaico per produrre e consumare energia rinnovabile a prezzo di mercato. Senza intermediari.
È la rivoluzione di cui si parla da tempo: la democratizzazione dell’energia. Ovvero poter acquistare direttamente piccole porzioni di un impianto solare e usufruire dell’energia rinnovabile da questo prodotta, senza intermediari. E diventare un prosumer – produttore e consumatore – senza dover necessariamente comprare ed installare un impianto fotovoltaico. Per ora il servizio esiste solo in Germania, dove la startup Enyway è la prima ad offrire ai consumatori l’opportunità di acquistare la superficie di una scatola da pizza di impianto fotovoltaico per soli 39 euro.
La giovane società, nata nel 2017, lo scorso novembre ha lanciato un crowdfunding per realizzare un impianto di 8mila metri quadrati nei pressi di Hecklingen, una città della Sassonia-Anhalt. Chiunque poteva partecipare e i pacchetti acquistabili andavano da un minimo di 39 euro per la superficie di impianto solare pari ad una scatola per la pizza, fino ai 299 per superfici più grandi. “Il (cliente) medio può ora partecipare attivamente alla transizione energetica”, ha detto il manager di Enyway Heiko von Tschieschwitz, che quasi 20 anni fa ha fondato il primo e oggi più grande fornitore di energia verde della Germania. Con l’acquisto di un pacchetto solare, ogni cliente non solo riceve energia dalla propria quota di impianto, ma ha anche la possibilità di acquistare energia verde per l’intero periodo di noleggio al prezzo di acquisto. Ovviamente l’energia prodotta da un singolo pacchetto permette di alimentare sì e no un laptop; il resto dell’elettricità viene fornita dalla stessa società, senza margini di guadagno.
L’idea alla base è quella di acquistare una piccola o media porzione di impianto, mentre il resto dell’elettricità lo fornisce la stessa società senza rincari. Quindi si risparmia sulla bolletta, si consuma solo energia verde e si investe sulle rinnovabili. L’offerta è dedicata a chi non può per motivi di spazio o per motivi economici, installare un impianto fotovoltaico. O ai condomini o chi ad esempio non ha un tetto a dispozione.
È quella che in gergo si chiama generazione distribuita: piccoli e medi impianti producono l’energia necessaria a piccole comunità che si scambiano l’elettricità in base alla domanda, riducendo dispersione, sprechi e l’intermediazione delle grandi utility. Ed è il concetto alla base dell’offerta di Enyway. La chiave del progetto è quella di realizzare grandi impianti solari con l’aiuto di numerosi consumatori, che alla fine avranno a disposizione l’energia solare o eolica prodotta. Usando la tecnologia blockchain, i moduli solari sono divisi in mini pacchetti virtuali che vengono destinati agli acquirenti per un periodo iniziale di 2 anni. L’algoritmo garantisce che l’energia rinnovabile prodotta vada sempre e comunque a quel dato cliente.
“Non abbiamo più bisogno di incentivi per costruire impianti che producano energia rinnovabile”, ha detto Varena Junge tra le fondatrici dell’azienda. Ora “possiamo eliminare gradualmente l’energia prodotta dal carbone”. Un altro passo verso la transizione energetica, che dimostra come le rinnovabili siano ormai mature, convenienti ed accessibili a tutti.
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