La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Relations de Voyages, gli accessori fatti con le vele riciclate
Recuperare le vele delle barche per riutilizzarle nella produzione di borse, gioielli e accessori per la casa. L’idea è di Relations de Voyages, piccola realtà aziendale che lotta per un mare più pulito.
Gli oceani invasi dalla plastica sono ormai una triste realtà a livello globale. Tra i rifiuti che inquinano i mari troviamo bottiglie e borse ma soprattutto reti da pesca e attrezzature delle imbarcazioni come vele e corde composte da materiali sintetici. Da qui nasce l’iniziativa capitanata dall’ex giornalista e appassionata di navigazione, Pascale, che nel 1995 ha dato il via al lungo viaggio del marchio Relations de Voyages con l’intento di creare borse e oggetti servendosi di elementi simbolo della tradizione marinaresca. Le vele delle barche, le corde e i nodi: questi sono i protagonisti degli accessori realizzati dalla piccola realtà aziendale con sede a Parma la cui vendita avviene online e in itinere su un minivan vintage del 1971.
Leggi anche: Stella McCartney e Parley for the oceans, insieme per pulire gli oceani dalla plastica
Relations de Voyages, borse fatte con le vele riciclate
Da anni ormai le vele delle barche sono fabbricate con tessuti quali il duradon, il dacron, il mylar, il kevlar e il carbonio che, nonostante garantiscano leggerezza e resistenza, sono altamente inquinanti perché derivati dal petrolio. Per questo Relations de Voyages ha deciso di recuperare questi materiali in maniera creativa, ovvero impiegandoli come materia prima seconda nella realizzazione di borse da spiaggia, da città e da viaggio.
Tra la vasta gamma di esemplari proposti quelli della linea solar sail bags (borse da vela solari) sono forse i più peculiari del marchio dall’animo green. Interamente prodotte con le vele delle barche, queste borse predispongono anche di un pannello solare con celle fotovoltaiche dalla potenza di dodici watt collegabili a smartphone, tablet o piccoli dispositivi attraverso un cavo usb. Si tratta di un sistema energetico integrato facilmente estraibile e utilizzabile in maniera indipendente che rende possibili anche le operazioni di lavaggio della borsa.
Leggi anche: Ecoalf, l’azienda di abbigliamento che fa vestiti dalla plastica che inquina gli oceani
Non solo riciclo creativo per salvare i mari
Relations de Voyages non si limita semplicemente a dare nuova vita alle attrezzature marine inquinanti. Partecipando all’asta benefica Silent auction per la raccolta fondi, il marchio sostiene anche la fondazione Project Aware che si batte nella salvaguardia degli oceani e delle specie a rischio di estinzione. Perché si parte da semplici iniziative come queste per sensibilizzare i grandi della moda ad agire in maniera più consapevole e responsabile nei confronti del Pianeta.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Si parla di vintage se un capo ha più di 20 anni, è definibile second hand invece è qualsiasi oggetto abbia già avuto un precedente proprietario.
Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.
Nel mezzo di una grave crisi, il distretto tessile e dell’abbigliamento lancia l’allarme sui diritti dei lavoratori nella filiera della moda italiana.
La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Il magazine Öko-test ha condotto ricerche su capi di abbigliamento e accessori Shein trovando residui di sostanze pericolose. La nostra intervista ai ricercatori.
L’industria tessile si sta attrezzando per innovare se stessa e trovare soluzioni meno impattanti: la fermentazione rappresenta l’ultima frontiera moda.
Casi di appropriazione creativa e di rapporti sbilanciati nella fornitura di materie prime rendono sempre più urgente parlare di “sostenibilità culturale”.
Il Parlamento europeo ha aggiornato il report sull’impatto della produzione tessile mentre cresce l’attesa nei confronti delle prossime scelte politiche.