Timberland realizzerà scarpe e borse con bottiglie di plastica riciclate

Dalla collaborazione con Thread, Timberland lavora ad una nuova linea di calzature realizzata con i rifiuti di plastica raccolta e riciclata ad Haiti.

Un perfetto esempio di economia circolare. Plastica che da rifiuto viene trasformata in materia prima seconda, dà lavoro a migliaia di cittadini nei Paesi in via di sviluppo e crea un prodotto nuovo, riciclato. È ciò che sta realizzando Timberland che, grazie alla collaborazione con Thread, ha coinvolto 1.300 haitiani nel raccogliere bottiglie di plastica abbandonate e a recuperarne il Pet per realizzarne una nuova fibra, trasformandola in scarpe, borse e t-shirt.

Gli abitanti dell’isola caraibica, colpita da un violento terremoto nel 2010 e successivamente dall’uragano Matthew lo scorso anno, raccolgono la plastica pulendo le strade e le discariche, rivendendola poi a circa 50 centri di raccolta. Questi, a loro volta, girano il materiale alla Haiti Recycling e alla Eccsa Haiti, che provvede a lavare il materiale, triturarlo e trasformarlo in fibra plastica. A questo punto Timberland acquista la fibra riciclata e la utilizza per la produzione della nuova linea di calzature e borse.

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La nuova linea comprende scarpe, borse e t-shirt in plastia riciclata.

“Alla Thread crediamo che lavori dignitosi possano curare la povertà e la nostra azienda crea questo genere di lavori”, ha dichiarato il fondatore di Thread, Ian Rosenberg. “La nostra collaborazione con Timberland segna un cambiamento epocale nel mondo della moda, combinando la supply chain del gruppo e la loro clientela più fedele, con il nostro approccio trasparente e responsabile capace di creare tessuti di alta qualità e posti di lavoro vitali nei Paesi in via di sviluppo”.

Il primo miglio

Ciò che distingue la filosofia di business di Thread è proprio la trasparenza e la tracciabilità di tutta la filiera, dalla materia prima al prodotto finale. È questa in poche parole il significato di “First mile”: in questo modo l’azienda fa da tramite tra le popolazioni più povere e i grandi brand, fornendo un lavoro dignitoso ai primi e una materia riciclata di qualità certificata ai secondi.

Secondo un rapporto fornito dalla stessa Thread, il primo stock di materiale acquistato da Timberland ha permesso di ridurre il consumo di acqua di 115 milioni di litri (rispetto alla produzione di fibra di cotone), evitato l’uso di quasi 7 tonnellate di pesticidi e di riciclare almeno 765mila bottiglie di plastica.

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La sfida di Timberland per la sostenibilità

L’azienda americana non è nuova alla filosofia di recupero e riciclo della materia. I famosissimi scarponi Earthkeeper rappresentano oggi l’80 per cento delle vendite del gruppo. Scarponi realizzati con materiali riciclati, privi di Pvc e pensati per essere riciclati a fine vita per oltre il 90 per cento. Non solo, nel 2014 ha lanciato un’intera linea di calzature prodotta a partire dalla gomma riciclata proveniente da vecchi pneumatici fuori uso. Timberland ha cos dimostrato negli anni come sia possibile realizzare prodotti di qualità, sostenibili e con una filiera alimentata da materie prime riciclate, capace di creare valore anche per le popolazioni più svantaggiate. La conferma viene la dà Nadine Phillipe, una delel donne coinvolte nel progetto: “Sono molto grata a ciò che ha fatto il riciclaggio nella mia vita. Sono un’imprenditrice e una di quelle brave”.

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