Acquedotto Pugliese in bicicletta: la petizione per aprire la ciclovia

Che cambiamento potrebbe portare dal punto di vista economico realizzare una ciclovia che segua l’Acquedotto Pugliese? L’Italia ha un potenziale enorme per quanto riguarda la mobilità dolce e il turismo in bicicletta. Lo sta dimostrando la via Francigena, grazie anche al Giubileo, così come la ex ferrovia Spoleto-Norcia, che attraversa una delle aree italiane più

Che cambiamento potrebbe portare dal punto di vista economico realizzare una ciclovia che segua l’Acquedotto Pugliese? L’Italia ha un potenziale enorme per quanto riguarda la mobilità dolce e il turismo in bicicletta. Lo sta dimostrando la via Francigena, grazie anche al Giubileo, così come la ex ferrovia Spoleto-Norcia, che attraversa una delle aree italiane più interessanti dal punto di vista turistico e paesaggistico.

 

La convinzione che la Puglia potrebbe sfruttare questa opportunità di turismo ciclabile ha spinto BikeItalia a promuovere una petizione, indirizzata agli Assessori regionali al turismo e ai trasporti, che ha superato le diecimila firme. La richiesta è di completare il tragitto della ciclovia di cui finora sono stati realizzati solo dieci km, puntando a poter pedalare per tutto il percorso di 450 km dalle fonti del massiccio del Cervialto, in Irpinia, fino a Santa Maria di Leuca in Salento.

 

acquedottopugliese1024Un tratto dell’Acquedotto Pugliese. Foto di Istvánka su Wikipedia con licenza Creative Commons

 

“Il leggero dislivello del percorso dell’Acquedotto, combinato con le condizioni climatiche eccezionali, può rappresentare un vantaggio competitivo straordinario se sfruttato opportunamente. I fiumi del nord Europa vengono da tempo utilizzati per attrarre milioni di turisti in bicicletta” scrivono sulla pagina della petizione, dove viene spiegato anche come i 300 km della ciclovia del Danubio generino più di 70 milioni di euro per l’economia locale ogni anno, così come ogni chilometro della ciclovia francese della Loira ne generi 37 mila euro l’anno”.

 

 

Poco prima che raggiungessero le 10.000 firme è arrivata la risposta da parte dell’Assessore, in cui avrebbe scritto: “il Piano Attuativo 2015-2019 del Piano Regionale dei Trasporti ha già previsto, tra gli interventi da realizzare entro il 2020, il completamento della ciclovia fino a Grottaglie, da un lato, e la realizzazione della stessa fino a Gioia del Colle, dall’altro lato, con la possibilità di realizzare un collegamento ciclabile fino a Matera, capitale europea della Cultura”.

Risposta che dai promotori non hanno trovato soddisfacente, sottolineando che realizzando cinquanta chilometri in cinque anni potrebbe voler dire che l’intera ciclovia sarebbe pronta nel 2060. Ora la raccolta firme, nel frattempo arrivate a quota 25.000, continuerà con appuntamenti sul territorio e per presentare agli assessori le firme e il parere dei portatori di interesse della Ciclovia.

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