Adolescenti miopi

Gli occhiali rappresentano ancora il solo “strumento di correzione” della vista per i miopi adolescenti? E’ possibile poter fare qualcosa di alternativo

Gli occhiali rappresentano ancora il solo “strumento di
correzione” della vista per i miopi adolescenti? E’ possibile poter fare
qualcosa di alternativo che non contempli occhiali o operazioni e
decidano di provare ad interessare i loro figli a queste
possibilità?

Durante la manifestazione “Olystyca 2003”, la Fiera del benessere
naturale appena conclusasi a Pordenone, è stato presentato
il libro “Vista perfetta senza occhiali – Bates”.

Un ragazzo di 13 anni portava occhiali per correggere una miopia di
circa sei diottrie e vedeva, senza ausili, ad un metro di distanza
ciò che l’occhio normale vede a trenta metri. Il giovane era
molto alto di statura, oltre il metro e settanta, longilineo, e la
sua caratteristica peculiare era che la tensione causata dallo
sforzo per vedere si era in qualche modo diffusa a tutto il corpo,
causando una rigidità generale molto accentuata. Il fatto
che egli praticasse come sport il Karate non sembrava avergli
portato alcun giovamento su questo piano.

Dopo aver tolto gli occhiali abbiamo provato a lavorare davanti
alla Tabella di Snellen utilizzando il ricordo e l’immaginazione
per riattivare la capacità di vedere gli oggetti mediante la
centrale fissazione e non nel campo eccentrico, come invece
succedeva. Dopo aver dimostrato che l’occhio può vedere
meglio dove guarda e peggio dove non guarda, il giovane ha
riscontrato un minimo di miglioramento nella sua percezione del
nero delle lettere e ha finalmente cominciato ad abbandonare la sua
diffidenza e il suo disagio nel trovarsi per la prima volta dopo
tanti anni a tentare di leggere qualcosa senza occhiali.

Abbiamo impiegato una mezz’ora buona per raggiungere questo
risultato, e finalmente questa fase iniziale di “scioglimento” ci
ha consentito di procedere e scoprire quale era l’errore più
grave che il ragazzo commetteva guardando la tabella. Quando gli
era stato chiesto di “contare gli spigoli” della lettera R sulla
tabella di Snellen, una cosa che di solito chiunque può fare
prontamente senza errori, egli si fermava subito al terzo spigolo
(su diciassette), e l’espressione del suo viso improvvisamente si
dipingeva di tensione e sofferenza. Il problema era che lui non
aveva capito che non è possibile guardare più di uno
spigolo alla volta, pena la perdita della centrale fissazione, e
che per contare lo spigolo successivo è necessario
dimenticarsi di quello precedente, abbandonarlo del tutto. Una
volta fatto questo, il giovane è diventato capace di contare
gli spigoli in pochi istanti, sia ad occhi aperti che ad occhi
chiusi. Molto colpito da questa sua importante realizzazione, non
voleva più andarsene dalla tabella, voleva continuare ad
esercitarsi per vedere di quante righe riusciva a migliorare la sua
vista, che era passata in tre quarti d’ora da 1/30 a 1,5/15.

L’augurio che possiamo fare a lui e ad altri è di continuare
ad esercitarsi seguendo i metodi degli occhi normali scoperti dal
medico W.H. Bates e pubblicati nel suo libro originale del 1920
“Vista perfetta senza occhiali”, perché non c’è
motivo di ritenere che la sua vista non possa tornare normale dato
che è stato possibile migliorarla in meno di un’ora.

Rishi Giovanni Gatti

 

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