La relazioni diplomatiche tra Marocco e Algeria potrebbero avviarsi verso una fase di distensione. Il re Mohammed VI ha infatti annunciato, nella giornata di sabato 29 luglio, la volontà di “normalizzare” i rapporti con lo stato confinante.
La frontiera tra Marocco e Algeria chiusa dal 1994
Il sovrano marocchino ha voluto tendere una mano nei confronti di Algeri in occasione del tradizionale discorso per celebrare l’anniversario della sua ascesa al trono. Era il 27 agosto del 1994 quando l’Algeria decise di chiudere le frontiere con il Marocco, a seguito dell’attentato all’hotel Atlas-Asni di Marrakesh, avvenuto tre giorni prima. Il Marocco aveva infatti accusato direttamente la nazione vicina, introducendo un permesso di soggiorno per i cittadini algerini, unitamente all’avvio i campagne di espulsione. Il che scatenò la reazione di Algeri che, appunto, bloccò i passaggi al confine.
Morocco King Appeals for 'Normality' With Neighbor Algeria : Morocco's King Mohammed VI has expressed hope for a return to normality and reopening of borders with North African neighbor Algeria, which cut diplomatic ties nearly two years ago. "We pray to… https://t.co/6Ti3BQNKrGpic.twitter.com/i6Q75KHylu
A quasi trent’anni di distanza, la frontiera risulta ancora chiusa. E a partire dal mese di agosto del 2021, l’Algeria ha imposto un ulteriore strappo, rompendo totalmente le relazioni diplomatiche con Rabat, accusata di “atti ostili”.
La questione del Sahara Occidentale e la mossa di Israele
A pesare c’è anche la questione del Sahara Occidentale: da quasi 50 anni un conflitto armato oppone il Marocco agli indipendentisti del Fronte Polisario, sostenuto proprio dall’Algeria. Per Rabat la soluzione può passare per la concessione di un’autonomia, ma mantenendo la propria sovranità sul territorio. Gli indipendentisti chiedono invece che venga indetto un referendum, da svolgere sotto l’egida delle Nazioni Unite.
Il recente riconoscimento, da parte di Israele, della “sovranità marocchina” sulla ex colonia spagnola ha ravvivato ulteriormente le tensioni con Algeri. Ciò nonostante, Mohamed VI sembra voler puntare sul dialogo: “Rassicuriamo i nostri fratelli in Algeria, il loro governo e il loro popolo che non dovremmo mai temere malafede da parte del Marocco. Confermiamo anche l’importanza che per noi rivestono l’amicizia, gli scambi e le interazioni tra i nostri due popoli”. Per ora, tuttavia, non sono arrivati commenti da parte del governo di Algeri.
La Francia ha annunciato domenica 24 settembre che le atlete francesi non potranno indossare l’hijab ai giochi olimpici del 2024. Le Nazioni Unite condannano questa decisione.
Dal colpo di stato del 2021 in Myanmar ci sono stati oltre 4mila morti e la repressione va peggiorando. L’appello dell’Onu per mettere fine alla tragedia.
La battaglia della Germania contro l’estrema destra prosegue. Prima è stata messa fuori legge l’associazione Hammerskin, ora l’organizzazione Artgemeinschaft.
La condanna di un’adolescente per aver espresso sostegno ai prigionieri politici su X è l’ennesimo esempio della repressione di Riyadh contro qualsiasi forma di dissenso.
A New York ci sono 110mila migranti, ma la situazione è critica in molte città statunitensi per l’arrivo di migranti dal continente americano e non solo.
Si è riacceso il conflitto tra Azerbaigian e Armenia sul Nagorno Karabakh. C’è l’accordo per la tregua, ma non si sa cosa spetterà alla popolazione armena.
75mila persone hanno sfilato a New York contro i combustibili fossili. Si tratta delle più grande manifestazione per il clima degli ultimi cinque anni.