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L’allergia al pelo dei gatti è sempre più diffusa, ma ora c’è una speranza per chi ne soffre.
Le allergie al pelo del gatto sono ormai diffusissime. Il mantello dei felini, infatti, spesso procura fastidi e problemi alle persone che ne sono allergiche. E sono raffreddori, pruriti, eritemi e orticarie di non facile soluzione che si complicano con i sintomi specifici dell’asma allergica. A scatenare l’allergia è l’allergene Fel d1, che ha origine nelle ghiandole sebacee del felino e nella sua saliva. È presente sul pelo e nelle secrezioni salivari e viene rilasciato in grande quantità nell’ambiente circostante indipendentemente dal livello di pulizia dell’animale. Le sue dimensioni ridotte e la particolare stabilità ne rendono possibile il trasporto e la diffusione principalmente attraverso gli indumenti e i capelli anche in ambienti non direttamente frequentati dal gatto di casa.
L’Immunoterapia allergene-specifica (Ait), affiancata alle cure farmacologiche adeguate alla gravità dei sintomi respiratori, rappresenta l’unica possibilità per il paziente che non voglia rinunciare alla convivenza con l’animale per ridurre al minimo il rischio di un aggravamento progressivo della situazione clinica, in particolare respiratoria. Purtroppo, però, in molti casi l’unica alternativa possibile è l’allontanamento del micio responsabile con tutte le conseguenze del caso. Ma ora pare che ci sia una soluzione al problema.
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Un gruppo di ricercatori dell’Università di Zurigo ha sviluppato un vaccino contro l’allergia ai peli dei gatti da somministrare agli stessi felini. I risultati sembrano promettenti, tanto che il vaccino dovrebbe essere disponibile sul mercato al più tardi fra tre anni. È stato testato su 70 gatti con esiti positivi: i sintomi allergici si sono ridotti e i proprietari hanno potuto cominciare ad accarezzare i loro amici a quattro zampe. Il vaccino non ha peraltro – cosa ben più importante – avuto alcun effetto collaterale sugli animali.
“Allo stato attuale delle cose non ci sono certezze che esistano razze feline non produttrici della Fel d1, che è la proteina con potenzialità allergeniche più forti prodotta dal gatto e responsabile del 90 per cento delle allergie dell’uomo”, spiega il dottor Luca Carletti, medico veterinario. “Solo il gatto siberiano sembra creare minor fastidio alle persone allergiche e alcuni soggetti, addirittura, non hanno manifestazioni allergiche di nessun tipo alla presenza di questa razza”.
Ed è proprio su di essa che sono stati condotti diversi studi specifici per quel che riguarda la valenza anallergica del mantello anche se, al momento, non esiste niente di sicuro in merito. Il vaccino contro le allergie, comunque, dovrebbe essere disponibile sul mercato fra un paio d’anni restituendo a tutti gli allergici al pelo felino la gioia di poter convivere con il proprio animale preferito e poterlo accarezzare e coccolare.
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