
Secondo il primo studio a indagare le cause del crollo della Marmolada, costato la vita 11 persone, l’evento è dovuto in gran parte alle alte temperature.
40 mila case distrutte, più di 20 mila persone recuperate, 11 morti. La peggiore alluvione dopo Katrina, colpa anche del cambiamento climatico.
Sono numeri da stato di calamità, quelli che hanno colpito lo Stato della Louisiana, nel sud-est degli Stati Uniti. Ciò che è accaduto da sabato 13 agosto a lunedì 15 non si era mai verificato. Almeno non con questa portata: in circa 48 ore sono piovuti 60 centimetri in più d’acqua di quelli registrati solitamente. Un evento che si registra ogni 500 anni.
Secondo il Lower Mississippi River Forecast Center, sono 40 mila le case colpite, 20 mila le persone messe in salvo, 8 mila quelle recuperate perché in pericolo di vita. Il conto dei decessi è fermo ad 11. Nella sola capitale Baton Rouge il 12 per cento delle abitazioni è stato dichiarato inagibile.
Un ciclone tropicale si è abbattuto in Louisiana. Chiare le parole del governatore dello Stato John Bel Edwards: “Il fatto è che qui ogni volta si batte un record. E ogni volta che si batte un record, il National Weather Service non è in grado di dire che cosa aspettarci in termini di alluvioni. Quanto grande e quanto durerà”. Il paese infatti non è nuovo ad eventi alluvionali, ma “questa è una serie storica di inondazioni senza precedenti”. Ogni volta accade, è peggiore della precedente.
La peggiore alluvione dopo Katrina, nel 2001, quando furono più di 1500 le vittime. A raccontarlo i sopravvissuti a quel disastro e che oggi si trovano a fare la conta dei danni. In molti raccontano la fuga immediata, causata dall’acqua che non smetteva di entrare in casa. In migliaia hanno perso tutto.
Q: What does climate change look like?
A: Like extreme flooding in Louisiana. https://t.co/7gblqaFURF pic.twitter.com/kUEnCBpKKD
— 350 dot org (@350) 16 agosto 2016
Il Presidente Obama, già nella giornata di domenica, ha dichiarato lo stato di emergenza, sbloccando fondi federali per il soccorso delle aree colpite, sia per l’immediato, sia per la ricostruzione e le riparazioni più urgenti.
Eventi estremi. Eventi che diventano sempre più comuni. Da tempo infatti i climatologi spiegano che ad un aumento delle temperature corrisponde un aumento dell’evaporazione e della conseguente quantità di vapore acqueo nell’atmosfera. Percentuale capace di produrre forti piogge ed eventi meteorologici di estrema violenza. Difficilmente prevedibili.
“È quello che ci aspettiamo di vedere in futuro, se si guarda ai modelli climatici”, ha detto David Easterling, al Nyt, direttore del National centers for environmental information, gestito dalla Noaa. “Non solo negli Stati Uniti, ma in molte altre parti del mondo”.
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