Le altalene rosa tra Stati Uniti e Messico vincono il premio miglior design 2020

L’installazione artistica che ha abbattuto il muro tra Messico e Stati Uniti grazie a delle altalene rosa si è aggiudicata il premio come miglior design del 2020.

A luglio 2019 alcune altalene rosa erano apparse al confine che divide Stati Uniti e Messico. Per la precisione, attraverso il muro. Per una giornata avevano permesso a famiglie divise di ritrovarsi insieme nel gioco nonostante la barriera alta venti metri. La giostra era stata ideata dai professori universitari Ronald Rael Virginia San Fratello e dal collettivo artistico Chopeke. L’installazione artistica, intitolata Teer-totter wall, ha ora vinto il premio come miglior design 2020.

Quello che fai da un lato ha un impatto dall’altra parte. Ecco perché un’altalena

Ronald Rael, architetto

Le altalene rosa che hanno abbattuto il muro tra Messico e Stati Uniti
Alcune altalene rosa hanno abbattuto il muro tra Messico e Stati Uniti, facendo giocare insieme chi è diviso dalle frontiere © Ronald Rael

Il premio di miglior design viene conferito ogni anno dal prestigioso Design museum di Londra. “L’installazione Teeter-trotter wall ha incoraggiato nuovi modi di connessione umana”, ha commentato la scelta il direttore del Design museum, Tim Marlow. “Si tratta di un reminder creativo e toccante di come gli esseri umani possano superare le forze che cercano di dividerli“.

Le altalene rosa che hanno abbattuto il muro tra Messico e Stati Uniti
Le altalene lungo il muro tra Messico e Stati Uniti sono un’installazione artistica di due professori universitari, Ronald Rael e Virginia San Fratello © Ronald Rael

Le altalene erano state installate nel tratto di muro che divide le città di El Paso, in Texas, e Ciudad Juárez, in Messico. Luoghi divenuti negli ultimi sempre più il fulcro dell’escalation dei fatti in tema di immigrazione da parte degli Stati Uniti.

Ronald Rael e Virginia San Fratello avevano ideato il progetto già nel 2009, disegnando delle altalene transnazionali alle frontiere per il libro “Borderwall as architecture” (i muri di frontiera come architettura), che aveva l’obiettivo di usare inventiva e houmor per trattare la futilità della costruzione delle barriere. Dopo dieci anni, anche grazie al Colectivo Chopeke che si occupa di unire le comunità attraverso il design, è diventato realtà.

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