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Il documentario girato da due giovani registe racconta le storie di chi ha deciso di ritrovarsi nella natura. Adottando un cambiamento guidato da modelli di convivenza e solidarietà.
È una storia diversa da quella a cui siamo abituati. Una storia fatta di relazioni, di partecipazione, di un ritrovato rapporto con la Natura. Rapporto che alla lunga porta alla salute. Nei rapporti, nel lavoro, nell’alimentazione.
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È questo ciò che vuole raccontare Amaranto, il documentario girato da Emanuela Moroni e Manuela Cannone, giovani registe del viterbese, che dal sito di Produzionidalbasso, dove è attiva la campagna di crowdfunding per la realizzazione del progetto, raccontano la loro scelta: “Abbiamo deciso di lavorare a questo documentario perché vorremmo raccontare quella parte del mondo che attraverso dei piccoli gesti sta costruendo modelli di esistenza e convivenza basati su rispetto e solidarietà e capaci di essere in linea con la Natura”.
È un percorso che viene dalla fotografia, dal teatro e dal cinema, con una profonda passione per l’ambiente, la sostenibilità e il sociale, quello che ha portato le due registe a scrivere e voler raccontare questa storia, girando la penisola e raccogliendo le esperienze di chi il cambiamento l’ha fatto.
Una storia di un’altra economia, quella lontana dai riflettori, dalle promozioni al ribasso, dello stravolgimento dei gusti e delle stagionalità. Ma un’economia che rispetta chi produce, e la terra che li ospita. Agricoltura, edilizia, ma anche educazione e cultura. Tradizioni e memoria, quella storica.
Il film è un viaggio che racconta chi il cambiamento ha deciso di renderlo reale. Scegliendo la partecipazione, la solidarietà e la convivenza come valori principali, quei valori che da sempre contraddistinguono il genere umano e che portano a quel cambiamento capace di migliorare l’ambiente e la società. “A guidarci sono le storie di coloro che hanno deciso di cambiare rotta – scrivono le registe -, e hanno intrapreso strade inusuali optando per scelte responsabili per se stessi e per il pianeta”.
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