L’impegno ecofemminista per il clima: la parità di genere alla Cop26
Dalla Cop26 ci si attendono anche risposte chiare sulla necessità di operare una transizione ecologica che sappia garantire la parità di genere.
Dalla Cop26 ci si attendono anche risposte chiare sulla necessità di operare una transizione ecologica che sappia garantire la parità di genere.
All’alba di mercoledì 10 novembre, dopo una notte di negoziati, è stata pubblicata la prima bozza di accordo alla Cop26 di Glasgow.
I piccoli stati insulari guidati da Antigua e Barbuda chiedono che il costo della crisi climatica sia pagato da chi ha emesso più gas ad effetto serra.
Lunedì 8 novembre è il giorno di Barack Obama alla Cop26. Una presenza “estremamente inusuale” che sarebbe stata decisa dopo un confronto con John Kerry.
Il Global Methane Pledge è stato sottoscritto da più di 100 Paesi, ma mancano all’appello economie importanti come Cina, India e Russia.
Facile, gli Stati Uniti. Anche se si pensa troppo spesso ai paesi emergenti, in particolare alla Cina, quando si parla dei paesi che emettono più CO2 in atmosfera. Corretto, ma parziale. Perché la storia delle emissioni fa la differenza.
Cento nazioni hanno affermato alla Cop26 di Glasgow che bloccheranno la deforestazione entro il 2030. Per le ong è un impegno insufficiente.
Nel corso della seconda giornata di lavori alla Cop26 di Glasgow a prendere la parola sono i capi di stato e di governo.
Domenica 31 ottobre è cominciata a Glasgow la ventiseiesima Conferenza mondiale sul clima delle Nazioni Unite, la Cop 26.
Il G20 di Roma si chiude con pochi risultati sul fronte climatici: un segnale preoccupante mentre si apre la Cop 26. Ma per Draghi è stato un successo.