
Nel 2024 spesi 2.718 miliardi di dollari in armi, in un clima crescente di tensione. E le guerre rischiano di trasformarsi in profezie che si avverano.
Negli ultimi venti anni, i casi di anoressia e di bulimia sono aumentati in maniera esponenziale: un problema che ha radici profonde nella storia personale e nelle caratteristiche della società
Le patologie alimentari, come afferma Richard A. Gordon, uno dei maggiori studiosi dell’anoressia e bulimia, possono essere considerate come l’espressione di un “disturbo etnico”, cioè di una malattia che riflette le problematiche, le angosce e le contraddizioni della società alla quale le pazienti (si tratta, infatti, di un disturbo prevalentemente femminile) appartengono.
L’elevata incidenza di tali condizioni nelle società contemporanee sembra essere legata ad un gran numero di fattori interdipendenti tra loro: il cambiamento del ruolo sociale delle donne, le crescenti difficoltà nel passare dall’adolescenza all’età adulta, l’importanza attribuita alla bellezza fisica e, paradossalmente, l’aura di fascino creata dai media attorno al fenomeno.
La pratica del quasi digiuno (anoressia), o quella delle abbuffate seguite da severe condotte per eliminare il cibo col vomito o con i lassativi (bulimia), costituiscono un vero attentato alla salute e persino alla vita.
Chi soffre di “mal di cibo”è solitamente una giovane donna che lotta con un profondo senso di inadeguatezza e disperazione e che ha trovato nell’annientamento del corpo l’unico mezzo attraverso il quale nascondere, ma al tempo stesso ostentare, il proprio dolore.
Dietro una facciata di sicurezza, arroganza e disprezzo per ciò che è necessario all’essere umano, si nasconde il segreto delle ore trascorse pensando al cibo, alla bilancia, alla paura di essere scoperte e a quella di crescere, ma soprattutto, al terrore di non essere mai sufficientemente all’altezza di un mondo tanto complesso come il nostro.
Il corpo diventa il nemico dichiarato, da rinnegare e controllare senza sosta, trasformandosi in un luogo nel quale punirsi per i propri errori e attraverso il quale ribellarsi a regole e aspettative personali e sociali che è impossibile soddisfare.
Perché lo fanno? I pareri sono divergenti, resta comunque il fatto che l’appello semplicistico al “culto della magrezza” risulta insufficiente.
Il rifiuto del nutrimento è il rifiuto della natura, dei riti sociali, dell'”essere umani” con tutti i limiti e i pregi che questo comporta e richiede, quindi, un’attenzione ed un intervento a più livelli che sappia così farsi carico della complessità del fenomeno.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel 2024 spesi 2.718 miliardi di dollari in armi, in un clima crescente di tensione. E le guerre rischiano di trasformarsi in profezie che si avverano.
Il cardinale Robert Francis Prevost è il nuovo Pontefice della Chiesa cattolica, successore di Jorge Mario Bergoglio. Ha scelto il nome di Leone XIV.
Un libro raccoglie storie ed esperienze dei primi quattro decenni di Fondazione Cesvi. Abbiamo intervistato il suo autore, il Presidente onorario Maurizio Carrara.
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
Il parlamento dell’Ungheria ha approvato una nuova stretta repressiva che inserisce in Costituzione il divieto a manifestazioni come il Pride.
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’inclusione costruita attraverso lo sci e le discipline alpine. Questo l’obiettivo del progetto SciAbile promosso da Bmw Italia e dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx.