
Il crimine contestato al presidente russo riguarda la deportazione illegale della popolazione, soprattuto dei bambini ucraini.
E’ vero asceta colui che sa vivere in armonia la sua duplice dimensione spirituale e corporea, trovando il giusto equilibrio tra anima e corpo.
Diogene Laerzio – vissuto nel III secolo d. C. e autore di una
fondamentale opera storica sui filosofi greci – ci dice che: “Il
dio Febo fece nascere per gli uomini due medici: Asclepio per la
cura del corpo, Platone per la cura dell’anima.”
Se è vero che una importante componente del pensiero greco,
soprattutto quella platonica, vede il corpo solo come una sorta di
“tomba” per l’anima, nel nostro contesto, invece, il messaggio di
Diogene Laerzio ci aiuta ad esplorare con maggiore attenzione il
tema dell’ascesi.
Pratica la vera ascesi, colui che sa guardare all’intero della
propria persona, come compiuta sintesi di anima e corpo.
Esercitare il proprio corpo alla salute, rinunciando al superfluo e
a ciò che è nocivo, curare la propria forma
esteriore, in armonia con quella interiore, costituisce il monito
per chiunque voglia essere vero medico di se stesso.
L’asceta, infatti, si può configurare anche come un medico,
capace, grazie ad una serie di abilità, di tecniche, di
conoscenze – acquisite con lunghi esercizi – di lottare, talvolta
anche con successo, contro gli ostacoli dolorosi
dell’esistenza.
Lo stesso cristianesimo, se correttamente interpretato, invita a
curare anche il corpo, inteso non più come “tomba”, ma come
“tempio”, “scrigno prezioso” dell’anima.
Rinunciare al corpo, perciò, vuol dire fare esercizio per
sopprimere ciò che lo danneggia, lo ferisce, ma anche lo
“gratifica” in modo superficiale, qualora si badi solo
all’apparenza.
L’asceta sa – grazie ad un raffinato esercizio esistenziale – come
il rapporto tra ciò che siamo fuori e ciò che siamo
dentro, pur nella finitezza della nostra condizione umana, sia
frutto, invece, di una serie feconda di pratiche e abilità,
dove mente e corpo sono figure interagenti.
L’ascesi è, in definitiva, un’arte del vivere, dove
rinunciare non significa reprimere, curare la salute del corpo non
significa badare solo ad avere “forme armoniche” , e dove l’anima
si sente veramente “a casa” nel proprio corpo.
Fabio Gabrielli
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il crimine contestato al presidente russo riguarda la deportazione illegale della popolazione, soprattuto dei bambini ucraini.
Alcune immagini per ripercorrere le tappe fondamentali del viaggio istituzionale del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in Kenya.
Una delle peggiori situazioni umanitarie al mondo. Il terremoto costringe la Siria ad affrontare un’altra crisi e Avsi si occupa di sostegno e cure.
Chiesta la pena di morte per i sei responsabili della morte dell’ambasciatore italiano Luca Attanasio in Congo. Contraria la famiglia.
Il rapporto sulle donne detenute in Italia di Antigone mostra un sistema penitenziario declinato al maschile. Ma presenta proposte concrete per migliorare condizioni e diritti.
Il numero di donne incinte o neomamme che soffrono di malnutrizione è salito del 25%. Per l’Unicef si tratta di “una crisi ignorata”.
In occasione dell’8 marzo, abbiamo chiesto a 8 donne startupper di dare tre consigli alle loro stesse di ieri, di oggi e di domani.
La Giornata internazionale per i diritti della donna è un’occasione per far luce su quanto ancora manca per la parità di genere. 10 frasi per non smettere di lottare.
Alcuni campioni dello sci alpino hanno inviato una lettera alla Fis chiedendo azioni concrete per contrastare la crisi climatica e l’assenza di neve.