Simone Santi

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Terremoto del centro Italia, la terra si è spostata di 70 centimetri

Terremoto del centro Italia, la terra si è spostata di 70 centimetri

Il terremoto non ha lasciato in pace l’Umbria e le Marche nemmeno nel giorno dei Santi. Le scosse, nel centro Italia, sono pressoché costanti e una più forte delle altre, di 4,8 gradi di magnitudo, è stata avvertita martedì mattina alle 8:50 anche a Roma, facendo tornare la paura. E il Centro nazionale di ricerca

Presentato il Living planet report del Wwf: così l’uomo distrugge la biodiversità

Presentato il Living planet report del Wwf: così l’uomo distrugge la biodiversità

Non è una definizione ufficiale, ma ormai è riconosciuto: siamo entrati da tempo nell’Antropocene, l’età dell’uomo, un’era in cui “siamo arrivati a dei punti davvero preoccupanti per quella che è la nostra impronta sulla Terra”: l’allarme lo lancia la presidente di Wwf Italia, Donatella Bianchi, presentando il Living planet report dell’associazione, un rapporto che non disegna

Terremoto: forti scosse nell’Italia centrale, crolli ma tutti in salvo

Terremoto: forti scosse nell’Italia centrale, crolli ma tutti in salvo

La terra torna a tremare nel Centro Italia, a due mesi esatti dal sisma che ebbe come epicentro Amatrice. Alle 19.10 di oggi, mercoledì 26 ottobre, un terremoto di magnitudo Richter 5.4 ha interessato la zona al confine tra Marche e Umbria, poco a nord dell’area interessata dalla sequenza sismica iniziata il 24 agosto con

Alimentazione, come la crisi impoverisce la tavola degli italiani

Alimentazione, come la crisi impoverisce la tavola degli italiani

La prima notizia è che sempre meno italiani mangiano carne e pesce. La seconda è che spesso si tratta di una rinuncia dovuta non ad una scelta di campo (l’Italia era già prima dell’anno scorso al terz’ultimo posto in Europa per consumo di carne) ma dettata da questioni meramente economiche: in pratica, l’indagine del Censis sulle

Agricoltura, finalmente una legge contro il caporalato

Agricoltura, finalmente una legge contro il caporalato

Sono circa 400 mila gli stagionali, sia italiani che stranieri, costretti a lavorare nei campi in condizioni di sfruttamento economico: una cifra che è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi dieci anni, anche per via dell’accresciuto afflusso di migranti disposti a prestare la propria manodopera anche a bassissimo costo, e che ha convinto il parlamento