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Il bike sharing pensato per le aziende, le comunità, le località turistiche. Elettrico, condiviso, con l’antifurto incorporato.
La potreste usare in azienda, da e per l’ufficio. In condominio: due o più famiglie fanno un accordo e installano il bike sharing elettrico. O all’università, per muoversi da dipartimento a dipartimento. Insomma le possibilità sono infinite.
Se fino ad oggi il bike sharing era un servizio relegato alla amministrazioni pubbliche, dagli ingenti investimenti e dai grossi costi di manutenzione, ora la condivisione della bici potrebbe diventare un po’ più “democratica”.
È questo in pratica il servizio offerto da Biciflotta, pensato e realizzato dalla startup trentina Lock & Charge, incubata nell’hub Industrio di Rovereto. Il pacchetto offerto include le ebike, il cavo di ricarica utilizzato anche come antifurto, la stazione di ricarica e la piattaforma web per gestire il servizio di sharing, in modo da conoscere in tempo reale la posizione della bici, quante bici sono a disposizione e se ci sono stazioni di ricarica nelle vicinanze.
“Siamo in grado di prendere una qualsiasi bici elettrica sul mercato e di applicare a questa il nostro sistema di ricarica e antifurto intelligente”, spiega Massimo Pegoretti, market manager di Biciflotta. “Attraverso la app sul telefono ho un controllo in tempo reale della bicicletta, che mi informa nel caso di tentata manomissione”. Un cavo unico quindi, per ricarica, per comunicare via Gps, addirittura utilizzabile come lucchetto nel momento in cui scendo per prendere un caffè o fare la spesa.
L’idea partorita da Andrej Sobotkiewicz, fondatore della startup, punta a una democratizzazione della mobilità, fornendo un servizio che oggi non c’è. Ovvero realizzare piccole flotte di ebike condivise in piccole comunità, quartieri, campus, così da cambiare la mobilità urbana a piccoli passi, dal basso verso l’alto. “Vogliamo diventare protagonisti nel cambiamento in atto verso un concetto di mobilità esteso, e vedere le biciclette sostituire di nuovo le automobili nelle città europee. Ciò che è necessario fare è renderle più accessibili e disponibili: esattamente quello che la tecnologia Lock & Charge è in grado di fare,” afferma Andrej Sobotkiewicz, fondatore e amministratore della startup.
Non è più solo l’amministrazione pubblica o il singolo cittadino che può intervenire per modificare il modo di muoversi. Oggi ci si può unire e “condividere” lo stesso obiettivo, in questo caso votato alla mobilità sostenibile.
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