Acqua

Il Brasile privatizza l’acqua di Rio per ripagarsi le Olimpiadi

La privatizzazione della rete idrica di Rio sarebbe servita per finanziare le Olimpiadi. Secondo diverse organizzazioni si tratta di una mossa politica.

I Giochi olimpici di Rio de Janeiro appena terminati sono stati caratterizzati, come tante altre edizioni, da diverse polemiche iniziali. Dall’inquinamento delle acque alla carenza di sicurezza le denunce mosse dai movimenti sociali brasiliani sono state molto partecipate. Però c’è una denuncia che è rimasta piuttosto in sordina e riguarda l’affidamento dell’acqua pubblica di Rio in mani private.

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I prestiti ai Giochi olimpici sono stati concessi grazie anche alle privatizzazioni © Tim de Waele/Corbis via Getty Images

Infatti il governo “ad interim” del Brasile, guidato da Michel Temer succeduto a Dilma Roussef a seguito dell’impeachment della presidente, ha firmato per lo stato di Rio de Janeiro, poche settimane prima dell’inizio dell’evento, un prestito di emergenza per contribuire al finanziamento delle infrastrutture per le Olimpiadi del 2016, in particolare per una linea della metropolitana che collega le varie location toccate dall’evento. Il piano di salvataggio si è basato sulla vendita della società pubblica di approvvigionamento idrico e dei servizi igienico-sanitari di Rio, la Companhia estadual de aguas e esgotos (Cedae).

L’interesse dei privati è tutto politico

Parte delle rete idrica di Rio era già stata privatizzata nel 2012 quando, con una concessione trentennale, era entrata nella gestione dell’acqua la compagnia Foz agua 5, azienda partner della più grande Odebrecht. Odebrecht è un colosso brasiliano dell’ingegneria: infrastrutture, energia, sviluppo locale sono solo alcuni dei settori in cui opera. Tanto per citare un caso di privatizzazione, nel 2013 il famoso stadio Maracanà è passato in mano privata proprio a Odebrecht, dopo una ristrutturazione però a spese dello Stato.

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Per garantire l’acqua ai privati il governo ha dichiarato lo stato d’emergenza idrica © Spencer Platt/Getty Images

Secondo l’osservatorio Corporate Europe – organizzazione che si occupa di documentare gli effetti delle lobby sulla politica – la cessione dell’acqua pubblica a un gigante privato andrebbe letta in chiave politica. In un’intervista al capo della commissione speciale sulla crisi idrica di Rio de Janeiro Renato Cinco, realizzata nel dicembre 2015, si denunciava “l’intenzione del partito di maggioranza in Rio (Pmdb, nda) di vendere le compagnie pubbliche per finanziare la propria attività politica“. La scelta è caduta su Odebrecth non a caso: infatti, secondo il giornale brasiliano Estadao, la compagnia avrebbe contribuito nel 2013 ai due terzi dei ricavi del partito (mentre la parte restante è stata coperta da società di bevande).

Per cedere l’acqua ai privati, il governo ha dichiarato lo stato di emergenza idrica. Secondo il Guardian la tattica ha seguito un chiaro schema politico dal momento che in emergenza uno stato federale è in grado di chiedere prestiti in deroga alla legislatura nazionale. Attraverso lo stato d’emergenza, dunque, si è potuti finanziare un piano di salvataggio.

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Il 16 per cento della popolazione di Rio non ha accesso all’acqua potabile © Adrian Dennis/AFP/Getty Images

L’acqua di Rio non raggiunge le favelas

Odebrecht non è esente da problemi con la giustizia: durante la campagna elettorale per il governo di Rio il proprietario della Odebrecht è finito in prigione perché collegato allo scandalo Petrobras. “Intanto”, aggiunge Cinco, “dal momento che non riusciranno a recuperare i costi dell’investimento, la nuova compagine che ha in mano l’acqua di Rio riceve ancora sovvenzioni pubbliche“. Inoltre, “il loro contratto non prevede di estendere la rete anche alle favelas“: il 16 per cento della popolazione della zona ovest, dove si concentrano, non ha accesso all’acqua potabile.

Tim Harford ha scritto sul Financial Times che ospitare le Olimpiadi è come costruire una chiesa per un unico, magnifico matrimonio. Le costose strutture vengono usate, infatti, al massimo delle loro capacità solo per un breve periodo. Intanto che attendiamo di conoscere i bilanci economici delle Olimpiadi brasiliane, o di come verranno riutilizzate le strutture, sappiamo per chi le Olimpiadi di Rio sono state un vero affare.

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