Maltempo in Emilia-Romagna, 1.000 persone evacuate a Brescello

L’esondazione dell’Enza ha allagato il borgo Lentigione, residenti trasferiti in una palestra. Nel modenese morto un centinaio di animali. Anche oggi allarme rosso.

È Lentigione, una frazione di Brescello, il cuore dell’emergenza maltempo che imperversa nel nord Italia, e che continuerà a imperversare anche nelle prossime ore: l’esondazione del fiume Enza ha completamente allagato il piccolo borgo in provincia di Reggio Emilia, costringendo i soccorritori della Protezione civile e dei Vigili del fuoco a evacuare oltre mille persone, la maggior parte delle quali hanno trascorso la notte a Proviglio, un comune a pochi chilometri, dove è stato allestito un centro di accoglienza in una palestra.

Ma anche il fiume Po è cresciuto di un metro in sole 24 ore mentre il Taro, il Secchia e il torrente Parma hanno superato il livello massimo di guardia, facendo scattare l’allerta rossa per rischio idraulico su tutta la pianura emiliana centrale e occidentale.

Il Parma ha esondato all’altezza del comune di Colorno, dove l’acqua ha invaso anche il piano terra della reggia di Maria Luigia d’Austria, la moglie di Napoleone, costruita sui resti di una rocca del quattordicesimo secolo. Il Secchia, invece, è tracimato nella zona di Campogalliano, nel modenese, investendo un agriturismo: cinque persone sono state salvate dai vigili del fuoco ma non c’è stato nulla da fare per un centinaio di animali, che sono morti annegati.

L’emergenza sta rientrando invece nel nordovest, anche se in Liguria ci sono ancora circa duemila abitazioni utenti senza energia elettrica e in Piemonte per tutta la giornata di ieri si sono registrati grossi disagi all’aeroporto di Caselle per via dei ritardi nella spalatura della neve. Ma il capo della Protezione civile avvisa che che “la perturbazione ha colpito con violenza l’Emilia-Romagna, la Toscana e Liguria si sposterà nelle prossime ore al sud e dunque è bene non abbassare la guardia”.

Anche per tutta la giornata di oggi comunque è stata valutata allerta arancione per rischio idraulico diffuso su tutta la pianura emiliana orientale e la costa ferrarese, in Emilia-Romagna, su gran parte del Friuli Venezia Giulia e sui bacini dei fiumi Livenza, Lemene e Tagliamento in Veneto, e per rischio idrogeologico localizzato sui Bacini emiliani occidentali sempre in Emilia-Romagna.

L’allerta giallo, dunque meno grave, sarà sulla provincia di Bolzano, sulle restanti aree gran parte del Veneto, sui bacini del Carso in Friuli Venezia Giulia, sui bacini emiliani centrali e orientali in Emilia-Romagna, sull’Umbria, sull’Abruzzo e su parte delle Marche, Lazio e Molise.

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