Bruce Springsteen: Il futuro del rock

9 Maggio 1974 Boston, Massachussetts   Al Harvard Square Theatre è in cartellone il concerto di una nascente rock star. Si chiama Bruce Springsteen, ha 25 anni, viene da Asbury Park ed è al comando di una band di amici e compagni di scuola, la E Street Band. Questa sera apre lo show di Bonnie

9 Maggio 1974

Boston, Massachussetts

 

Al Harvard Square Theatre è in cartellone il concerto
di una nascente rock star. Si chiama Bruce Springsteen, ha 25 anni,
viene da Asbury Park ed è al comando di una band di amici e
compagni di scuola, la E Street Band.

Questa sera apre lo show di Bonnie Raitt.

Tra il pubblico in sala, c’è il critico musicale Jon
Landau.

Ha una fama sinistra: sulla rivista Rolling Stone ha
stroncato, senza pietà, alcuni grandi del rock: da Eric
Clapton ai Rolling Stone (dando zero stelle al loro acclamatissimo
album Sticky Fingers) sino addirittura a Bob Dylan, massacrato ai
tempi di Blood On The Tracks.

Landau è lì per un reportage del Real Paper, un
settimanale assai influente della controcultura bostoniana dei
primi anni 70.

La musica di Springsteen lo cattura, lo travolge, lo
affascina.

“Stasera”, dice, “c’è qualcuno di cui posso scrivere
come avrei sempre voluto fare: senza alcun tipo di remora. In una
giornata in cui avevo il bisogno di sentirmi giovane, lui mi ha
fatto credere che quella di stasera fosse la prima volta in cui io
ascoltavo musica rock. Dopo le sue due ore di concerto mi sono
chiesto: può esistere davvero qualcuno così bravo,
qualcuno che mi parli in modo tanto significativo, qualcuno che
suoni rock con tale energia e in modo così glorioso? E, con
i polpastrelli delle dite anestetizzati dopo il tanto tambureggiare
sulla poltrona per battere il tempo, la mia risposta è
stata: sì!”

“Lui è capace di tutto: è punk rocker e poeta
di strada, leader di una band da bar e ballerino classico, attore e
pagliaccio, chitarrista, cantante e compositore squisito. Guida la
sua band come se fosse la cosa che ha fatto da quando è
nato. Oggi, non riesco a pensare a nessun altro bianco che sappia
fare così tante cose così bene”.

“Stasera”, conclude Landau, “il grande rock del passato mi
è sfrecciato davanti agli occhi. Ma ho visto di più.
Stasera ho visto il futuro del rock ‘n’ roll: il suo nome è
Bruce Springsteen”.

La Columbia Records, casa discografica di Springsteen,
utilizza quest’ultima frase di Jon Landau come slogan per la
campagna pubblicitaria del nuovo album del Boss.

Di lì a poco Landau entra a far parte del management di
Springsteen prendendo il posto di Mike Appel e contribuendo, da
allora ad oggi in modo sostanziale, alla folgorante carriera del
rocker del New Jersey.

Noi che non abbiamo velleità di diventare i manager di
nessuno, ci limitiamo a segnalarvi la riedizione di Darkness On The
Edge Of Town, forse l’album del Boss più amato dagli
springsteeniani D.O.C. che viene proposto in versione de luxe con 3
cd/3dvd più poster e t-shirt.

Peace and love,

Ezio

 

[email protected]

www.myspace.com/eguaitamacchi

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