Calendimaggio, la notte delle streghe

Fuochi, danze e tanta gioia di vivere. Parliamo della notte di Calendimaggio, o Beltane, detta anche “notte delle streghe”.

Parliamo della notte di Calendimaggio, o Beltane, detta anche
“notte delle streghe”.
Così come
Samhain
rappresenta il momento di inizio dell’inverno,
Beltane è la festa che celebra l’inizio dell’estate e il
momento in cui la natura è al massimo del suo splendore.

Festeggiata in tutta Europa, rappresentava anticamente anche uno
dei 4 sabba, o feste, principali delle streghe ed aveva la funzione
di propiziare la fertilità della natura e la buona salute
dei campi, del bestiame e delle persone.
Diversamente da altre feste pagane, non è stata assimilata
ad alcuna festività cristiana.

Il termine beltane significa letteralmente
“splendente”, e si riferisce ai falò che, durante questa
notte, venivano accesi in onore di Bel, o Belenus, dio del fuoco,
con 9 (numero sacro per i celti) tipi di legno diversi: sorbo,
quercia, salice, nocciolo, betulla, biancospino, sambuco, tasso e
ginepro.

Tra i riti propiziatori, ad esempio, si faceva passare il
bestiame tra due falò, in modo che potesse dare molto latte
e buona carne; le coppie che dovevano sposarsi o quelle sposate che
non avevano figli ballavano attorno al fuoco e saltavano insieme
sulle braci, in modo da garantirsi fecondità; le ceneri
degli stessi falò erano sparse sui campi, dove uomini e
donne quella notte si accoppiavano per favorire il raccolto
autunnale.

La Chiesa, nel Medioevo, ha demonizzato la festa soprattutto per
il suo carattere “libertino”, sostenendo che rappresentasse il
momento in cui erano massimamente presenti i poteri delle
streghe.
Per contrastare questi fenomeni malvagi, i sacerdoti consigliavano
di pregare Santa Valpurga, una monaca inglese vissuta nell’VIII
secolo e badessa del monastero tedesco di Heidenheim.

La ricorrenza è tuttora festeggiata in diverse parti
d’Europa.

Chiara Boracchi

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