Canada, caldo eccezionale in Columbia britannica. Ancora roghi nell’Alberta

In Columbia britannica, teatro dei record assoluti di caldo nel 2021, le temperature sfiorano i 36 gradi centigradi. Nell’Alberta ancora 89 incendi attivi.

Un’ondata di caldo eccezionale si sta battendo sulla Columbia britannica, in Canada. Nella stessa zona che nel 2021 è stata protagonista di temperature estreme, non lontane dai 50 gradi centigradi. Nella cittadina di Lytton, nella giornata di martedì 29 giugno, fu toccata la temperatura di 49,5 gradi, la più alta in assoluto nella storia del Canada. Un’ondata di caldo che uccise quasi 500 persone e a seguito della quale la stessa Lytton venne quasi distrutta da un violento incendio.

A Lytton, quasi completamente distrutta da un rogo nel 2021, 35,9 gradi

All’epoca, però, si era tra fine giugno e inizio luglio. Ora, invece, siamo appena alla metà di maggio e i dati appaiono per questo decisamente preoccupanti. Nella stessa Lytton si sono raggiunti domenica 14 i 35,9 gradi. E temperature superiori ai 33 gradi sono state registrate in numerose località della zona.

Nei giorni scorsi l’agenzia Environnement Canada aveva previsto in effetti temperature tra 10 e 15 gradi al di sopra della media della stagione. Perché sta alimentando anche gli incendi che ormai da giorni devastano la provincia dell’Alberta. Nonostante l’impegno di imponenti mezzi – sono circa 1.500 i vigili del fuoco inviati sul posto – sono ancora 89 i roghi attivi (erano 110 nei primi giorni del mese). Questi, una ventina risultano fuori controllo.

I danni provocati dagli incendi nella provincia dell'Alberta, in Canada
I danni provocati dagli incendi nella provincia dell’Alberta, in Canada © Walter Tychnowicz/Afp/Getty Images

Ancora 89 incendi attivi nell’Alberta, di cui 20 fuori controllo

Assieme alle temperature, a preoccupare sono anche i venti, che in alcuni casi risultano particolarmente sostenuti. I pompieri, per questa ragione, hanno lavorato soprattutto al fine di circoscrivere le aree coinvolte dalle fiamme. Secondo una portavoce di Alberta Wildfires, agenzia deputata alla vigilanza sugli incendi nella provincia canadese, “altri roghi possono ancora divampare. I prossimi giorni analizzeremmo la situazione al fine di provare a determinare in quali aree il pericolo risulti maggiore ed essere così pronti ad intervenire”.

Anche il primo ministro Justin Trudeau ha previsto di recarsi sul posto, per manifestare il sostegno del governo alle forze impiegate per garantire il soccorso alle vittime degli incendi. Finora il totale delle persone evacuate è pari a 19.300.

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