La crisi climatica ha un enorme impatto non soltanto sull’ambiente che ci circonda, ma anche sulla nostra salute. Per questo un medico canadese, Kyle Merritt, frustrato dai tanti pazienti arrivati in ospedale in seguito all’ondata di calore che ha colpito il paese la scorsa estate, ha deciso di diagnosticare ufficialmente una donna come vittima dei cambiamenti climatici.
L’Organizzazione mondiale della sanità stima che la crisi climatica stia causando più di 150mila decessi ogni anno, ma fino a oggi nessuna patologia era mai stata diagnosticata come direttamente collegata all’emergenza in corso.
Kyle Merritt, responsabile del Dipartimento di pronto soccorso del Kootenay medical centre di Nelson, British Columbia, ha deciso di cambiare le cose. “Se ci limitiamo a trattare i sintomi senza analizzarne le cause effettive, rimarremo sempre più indietro”, ha detto parlando con il gruppo editoriale canadese Glacier Media.
La paziente in questione è una donna di circa settant’anni, residente in una roulotte e affetta da asma, diabete e insufficienza cardiaca. A causa dell’aumento delle temperature “tutti i suoi problemi sono peggiorati”, ha affermato Merritt, che ha poi espresso frustrazione nei confronti del sempre più alto numero di pazienti trattati al pronto soccorso con sintomi ricollegabili all’aumento delle temperature.
Nell’area del Kootenay, la parte surdorientale della British Columbia, i medici non sono rimasti indifferenti. Durante l’estate circa 40 dottori del Kootenay medical centre hanno avviato “Doctor + nurses for planetary health” [“Medici e infermieri per la salute planetaria”], un’associazione nata proprio per sensibilizzare riguardo al legame sempre più forte tra cambiamenti climatici e salute.
“Come professionisti del settore sanitario siamo profondamente preoccupati dal riscaldamento globale e dal suo impatto sulla salute”, si legge sul sito dell’iniziativa. “Purtroppo, a differenza della Covid-19, non possiamo tracciare in modo accurato l’impatto di questa emergenza sulla salute pubblica. In quanto medici e infermieri/e, però, abbiamo toccato con mano gli effetti fisici e mentali che i cambiamenti climatici stanno avendo sui nostri pazienti e sulla nostra comunità”.
Durante l’estate, l’ovest del Canada e l’area nord-occidentale degli Stati Uniti sono state colpite da un’ondata di calore anomala, con temperature vicine ai 50 gradi centigradi nei pressi di Vancouver. Tra fine giugno e inizio luglio una vera e propria cupola di calore ha attanagliato l’area, causando o contribuendo alla morte di 486 personein soli cinque giorni. Le autorità locali hanno dichiarato di “non aver mai visto niente del genere”.
I didn't think it was possible, not in my lifetime anyway.
+49.6°C in Canada 🇨🇦 That is 121°F!
This is the story of the Canadian heat record that was crushed on 3 consecutive days by an unfathomable margin of +4.6°C (+8°F).
Nello stesso periodo temperature fuori da ogni norma sono state registrate anche nei vicini Stati Uniti, con picchi di 47 gradi a Las Vegas e più di 54 gradi centigradi nella Death Valley californiana. La crisi climatica è arrivata, e si sta facendo strada all’interno degli ospedali.
14 persone sono morte in Oregon per l’afa eccessiva. Gli esperti affermano che le città degli Stati Uniti avranno temperature mediorientali entro il 2100.
L’attivista ugandese Patience Nabukalu è stata a Torino per il meeting europeo dei Fridays for future: “Il nord del mondo ci ascolti, perché dipende da noi”.
Una indagine di Greenpeace mostra che i quotidiani italiani parlano poco di crisi climatica, lasciando invece spazio alle aziende che la causano inquinando
Al meeting internazionale dei Fridays for future hanno partecipato migliaia di attivisti e attiviste, da tutto il mondo. Priorità alla giustizia climatica.
Quattro residenti di Pari, isola dell’Indonesia, sono in causa contro la produttrice di cemento Holcim. La società è tra le principali responsabili globali delle emissioni di gas serra.