
Temperature estreme, in mezza Italia niente lavori all’aperto nelle ore più calde
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
Il caldo è una condizione atmosferica caratterizzata da temperature elevate. È spesso associato a periodi di sole intenso e può causare disagio e stress termico per gli esseri umani e gli animali. Le ondate di calore possono verificarsi durante i mesi estivi o in regioni tropicali e possono avere effetti negativi sulla salute, come disidratazione, colpi di calore e affaticamento. Il caldo può anche influenzare l’agricoltura e l’ambiente, causando siccità, incendi boschivi e perdita di biodiversità. Tuttavia, il calore può anche essere apprezzato come fonte di energia per attività all’aperto e per la produzione di energia solare. È importante adottare misure di precauzione durante periodi di caldo intenso per proteggere la salute e ridurre gli impatti negativi sull’ambiente.
Già 13 Regioni hanno emesso ordinanze anti-caldo basate sulla piattaforma Worklimate: “siesta” dalle 12.30 alle 16. E i musei diventano rifugi climatici.
Il caldo non è uguale per tutti: servono soluzioni accessibili come i rifugi climatici. A Bologna ne sono stati attivati quindici in biblioteche, musei e spazi pubblici.
Benché non si tratti di caldo record, il servizio meteorologico americano ha deciso di diramare un’allerta in Alaska: “Una presa di coscienza”.
La stagione calda sia appena iniziata, ma in India si registrano già temperature estreme. Le istituzioni cercano di attrezzarsi.
Tagliare subito le emissioni può evitare il 70 per cento dei decessi prematuri dovuti alle temperature estreme. La conferma in uno studio.
Quest’estate è stata la più calda mai registrata e tutto fa pensare che il 2024 batterà ogni record di temperature: lo dice il servizio europeo Copernicus.
Le previsioni per la produzione di olio d’oliva in Italia sono pessimiste, mentre la Spagna sembra prossima a risollevarsi dalla crisi dell’ultimo biennio.
In Europa si stima che nel 2023 50mila persone siano morte per il caldo. I dati dimostrano come alcune categorie siano più vulnerabili rispetto ad altre.
Un drammatico record è stato registrato in Australia, con una massima di 41,6 gradi centigradi raggiunta mentre la stagione invernale è ancora in corso.
Un altro record legato ai cambiamenti climatici è stato ufficializzato dall’agenzia americana Noaa. È il quattordicesimo consecutivo.