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Il Piemonte è la regione dove il carpooling è più sfruttato. A livello nazionale, evitate in un anno emissioni in atmosfera pari a 641 tonnellate di CO2.
Il carpooling aziendale come soluzione per decongestionare il traffico nelle città, ottenendo vantaggi ambientali, economici e – perché no – dal punto di vista delle relazioni sociali. Quella di condividere il tragitto casa-lavoro o casa-università con colleghi e dipendenti di aziende limitrofe è un’abitudine che inizia a prendere piede in Italia, anche perché utilizza tecnologie già attive e non richiede nuove infrastrutture per poter essere concretizzata. Il numero dei viaggi condivisi si concentra soprattutto al nord, con la provincia di Torino saldamente in testa tra quelle più virtuose. Uomo, tra i 30 e i 39 anni, che si muove su un’utilitaria per un tragitto di circa 25 chilometri: questo “l’identikit” del carpooler italiano che emerge dall’Osservatorio nazionale sul carpooling aziendale 2024, realizzato da Jojob analizzando i dati degli spostamenti avvenuti in condivisione lo scorso anno.
In 12 mesi percorrere lo stesso tragitto in condivisione ha consentito di eliminare 212.410 auto dalle strade, di risparmiare quasi un milione di euro e di evitare l’emissione in atmosfera di 641 tonnellate di CO2. Il carpooling aziendale piace soprattutto al nord, dove si è concentrato il 63,9 per cento dei viaggi; decisamente più staccati il centro (20,6 per cento) e il sud (15,5 per cento). Il Piemonte si assesta sul gradino più alto del podio sia a livello regionale con oltre 116mila viaggi effettuati, sia a livello locale: è infatti Torino la provincia più recettiva per il carpooling aziendale, con i pendolari che hanno risparmiato 859.385 chilometri, oltre 172.000 euro e 111 tonnellate di CO2; numeri che raccolgono anche quelli del progetto Co&Go, la community territoriale nata per incentivare la mobilità condivisa in tutti i 312 comuni della Città Metropolitana. Al secondo posto c’è un’altra provincia piemontese, Alessandria con 41.399 viaggi percorsi, seguita da Bologna con 28.555 percorsi condivisi.
Il carpooling aziendale coinvolge ormai migliaia di lavoratori e studenti che scelgono di condividere il tragitto soprattutto per la comodità, la riduzione dello stress e la possibilità di trasformare il viaggio in un’occasione di socialità. Più numerosi sono gli uomini, che eseguono il 62 per cento dei viaggi contro il 38 per cento delle donne. Per quanto riguarda invece l’età dei carpooler, il 32,5 per cento del totale ha tra i 30 e i 39 anni, il 28,3 per cento tra i 20 e i 29 anni, mentre il 21,7 per cento appartiene alla fascia tra i 40 e i 49 anni.
A bordo della stessa auto viaggiano in media 2,32 persone a tratta, un dato in aumento anche rispetto al 2019, l’anno prima della pandemia: ciò dimostra come il carpooling aziendale sia ormai percepito non solo come comodo e conveniente, ma anche come un modo sicuro di viaggiare. Le auto più utilizzate per gli spostamenti sono le utilitarie, scelte dal 40,8 per cento dei carpooler, seguite da berline e suv e poi dalle city car. In Italia, come ha certificato l’ultima edizione dello studio Mal’aria di Legambiente, il livello di inquinamento atmosferico è stabile ma ancora preoccupante per la salute dei cittadini: ecco perché promuovere e incentivare il carpooling aziendale è una delle azioni da mettere in campo per ridurre il numero di auto circolanti e abbattere le emissioni legate alla mobilità.
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