
L’autunno è anche la stagione delle grandi mostre d’arte. Ne abbiamo scelte in tutta Italia per scovare con l’occasione nuove sedi museali.
La Centrale dell’acqua di Milano riapre al pubblico con la mostra “Primo Levi. Figure”, dedicata alle opere scultoree in filo metallico di Primo Levi.
A seguito della riassegnazione della Lombardia in zona gialla, la Centrale dell’acqua di Milano ha riaperto le sue porte al pubblico. In questi giorni il museo di impresa di MM propone la mostra Primo Levi. Figure, prima tappa di un viaggio che la Centrale dell’acqua propone all’interno della cornice di appuntamenti chiamata #InCentrale, incentrati sul ruolo dei saperi tecnici nella società contemporanea e sulla dimensione identitaria della città di Milano.
Esposta per la prima volta alla Gam di Torino nell’ambito delle iniziative per il centesimo anniversario della nascita di Primo Levi, la selezione di lavori in filo metallico a opera dello scrittore torinese nel periodo 1955/1975 viene ora proposta anche al pubblico milanese.
L’evento, realizzato insieme al Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino, col patrocinio del Comune di Milano e la collaborazione dell’associazione Figli della Shoah, presenta diciassette lavori molto particolari, grazie ai quali il pubblico ha la possibilità di conoscere un aspetto poco noto di Levi.
Primo Levi, infatti, è principalmente conosciuto come autore dei libri Se questo è un uomo e I sommersi e i salvati e, recentemente, è stato finalmente riconosciuto come uno dei più grandi scrittori italiani. L’immagine più diffusa e conosciuta dell’autore, dunque, è quella di testimone di Auschwitz, emblema delle persecuzioni e dello sterminio nei campi nazisti.
Con questa mostra celebriamo un Primo Levi forse meno conosciuto: l’uomo di scienza e di tecnica e, al contempo, l’uomo incline alla fantasia ed alla creatività, consapevole del delicato equilibrio fra industria e ambiente ma soprattutto consapevole dell’enorme potenziale sinergico fra le due realtà.
— Simone Dragone, Presidente di MM
Primo Levi possedeva una personalità sfaccettata: uomo di scienza, per trent’anni chimico alla Siva, azienda che produceva vernici, smalti e prodotti affini a Settimo Torinese, ma anche poeta, traduttore, inventore di rebus e giochi linguistici (cosiddetti palindromi): “Un maestro di contaminazioni, ibridazioni, intrecci, innesti, in cui l’arte combinatoria che è propria della chimica investe e arricchisce molteplici ambiti creativi”, come ha scritto Ernesto Ferrero, presidente del Centro internazionale di studi Primo Levi.
L’allestimento, progettato da Gianfranco Cavaglià, colloca il visitatore in una relazione particolarmente profonda con i singoli lavoro di Levi, permettendo di cogliere il carattere per così dire intimo e domestico con il quale lo scrittore si approcciava ai propri manufatti. Nel corso degli anni, infatti, Primo Levi realizzò come passatempo e attività ludica molte sculture con gli scarti di lavorazione del filo di rame smaltato dell’industria in cui lavorava, rilanciando un hobby che aveva praticato anche suo padre. Oggetti che esponeva nella libreria di casa o destinati agli amici.
Le sculture, che per lo più rappresentano animali o creature fantastiche, sono il segno del vivo interesse di Primo Levi nei confronti del mondo naturale, e di quello animale in modo particolare, protagonista di molta della sua produzione letteraria e al quale lo scrittore ha dedicato pagine specifiche.
“Se potessi mi riempirei la casa di tutti gli animali possibili. Farei ogni sforzo non solo per osservarli, ma anche per entrare in comunicazione con loro (…) perché sono sicuro che ne trarrei uno straordinario arricchimento spirituale e una più compiuta visione del mondo”
— “Ferro”, Il sistema periodico, Primo Levi
La mostra è visitabile dal vivo gratuitamente presso la Centrale dell’acqua in Piazza Diocleziano 5 a Milano (MM 5 fermata Cenisio), dal lunedì al venerdì dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 14:00 alle 18:00.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’autunno è anche la stagione delle grandi mostre d’arte. Ne abbiamo scelte in tutta Italia per scovare con l’occasione nuove sedi museali.
Vacanze e pause estive in giro per l’Italia sono un’ottima occasione per festival e visitare mostre di fotografia. Le nostre scelte per i prossimi mesi.
Fino al 14 febbraio la GAM di Milano accoglie 55 sculture in gesso, marmo e bronzo realizzate dall’artista milanese contemporaneo di Rodin e Medardo Rosso.
Camminare tra le montagne più belle del mondo e scoprire passo passo opere di land art che dialogano e impreziosiscono il territorio. In val Badia, è Smach.
Con la mostra Amazônia, dopo 7 anni nella foresta amazzonica Salgado ci restituisce la meraviglia (in pericolo) nel polmone del mondo. Alla Fabbrica del vapore a Milano.
Vida Diba, mente di Radical voice, ci parla della genesi della mostra che, grazie all’arte, racconta cosa significhi davvero la libertà. Ed esserne prive.
Fondazione Cesvi organizza una mostra fotografica e denuncia il dramma della popolazione del Myanmar colpita dalle conseguenze dei cambiamenti climatici.
Le fotografie del viaggio di Va’ Sentiero attraverso le montagne di tutta Italia sono in mostra alla Triennale di Milano fino al 7 aprile.
JR a Milano con i volti degli anziani nelle Rsa, a Torino con una mostra su un nuovo progetto. 2 buone occasioni per conoscere l’arte pubblica sociale.