Veterinaria dell'animale

Cistiti nel gatto, sintomi e cause

Nel gatto le cistiti sono un evento patologico di estrema importanza. Con il termine “cistite” si intende una serie di disturbi, più o meno gravi, delle basse vie urinarie dei gatti. E spesso questo sintomo è solo la punta dell’iceberg che nasconde problemi cronici relativi alla dieta quotidiana e allo stile di vita, non trascurando però altri tipi

Nel gatto le cistiti sono un evento patologico di estrema importanza. Con il termine “cistite” si intende una serie di disturbi, più o meno gravi, delle basse vie urinarie dei gatti. E spesso questo sintomo è solo la punta dell’iceberg che nasconde problemi cronici relativi alla dieta quotidiana e allo stile di vita, non trascurando però altri tipi di patogenesi come le infezioni e le anomalie anatomiche congenite. Sia i gatti maschi che le femmine possono andare incontro alle cosiddette Flutd (Feline low urinary tract disease), ma solo nei primi i rischi di ostruzione dell’uretra possono avere conseguenze gravissime. Nelle femmine, per via dell’anatomia diversa, spesso la malattia si concretizza in un evento fastidioso e curabile in poco tempo. Sulle cistiti e sulle patologie della basse vie urinarie dei gatti abbiamo sentito il parere dell’esperto, il dottor Gianni Marinacci, medico veterinario. Ecco cosa ci ha spiegato.

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Un gatto con un cuscino vicino
I gatti possono essere soggetti alle cistiti da stress per varie tipologie di eventi, da un trasloco all’arrivo di un nuovo animale in casa © Pixabay

Parliamo di cistiti nei gatti, cosa si intende esattamente e che cosa succede nel caso di un disturbo di questo genere?
Nelle cistiti feline avviene un rilascio di cortisolo (l’ormone dello stress) e una attivazione di  sostanze attive (citochine infiammatorie) che determinano l’infiammazione sterile della vescica con produzione di materiale proteico infiammatorio e sangue. L’urina diventa quindi corpuscolata e non limpida e questo materiale può arrivare a ostruire l’ultimo tratto delle vie urinarie che collega la vescica con l’esterno. Se avviene l’ostruzione oltre le 24 ore il gatto – e parliamo di maschi perché nelle femmine il meccanismo è diverso e decisamente meno grave – può rischiare la vita per aumento del potassio ematico che oltre una certa soglia induce gravi problemi cardiaci con collasso e morte.

Quali sono i sintomi clinici e cosa può osservare il proprietario?
Ricordando sempre che i gatti sono animali estremamente abitudinari, è importante notare se si verificano cambi di abitudine proprio nella quotidianità. Un esempio? Un gatto che va molte volte alla lettiera senza produrre  feci o urina deve far scattare già un campanello d’allarme. Così come ritrovare piccole chiazze di urina (con o senza sangue) in posti non usuali (spesso i sanitari di casa, o vicino alla lettiera o alle ciotole) può rappresentare un segno di sofferenza dell’apparato urinario.

I gatti hanno una posizione specifica per urinare con la schiena distesa e la coda alta. Nel caso di cistite il gatto assume, invece, una posizione simile a quella che assume per defecare. E, proprio per questo, dal veterinario  il proprietario lamenta che il micio ha problemi nella defecazione e non a urinare. I gatti possono anche emettere vocalizzazioni durante i tentativi di urinazione.  Man mano che i valori ematici di azotemia e creatinina salgono,  i felini perdono rapidamente l’appetito e, se ostruiti,  nel giro di qualche ora possono anche collassare.

Un gatto fra cuscini e lenzuola
Le cistiti sono frequenti nei gatti di entrambi i sessi © Pixabay

Come si curano le cistiti?
In caso di cistite, il “fai da te” è assolutamente proibito. Occorre, infatti, una diagnostica rapida e precisa che può avvenire solo con la visita veterinaria. Soltanto un 2 per cento dei gatti con fenomeni di ostruzione ha una concomitante infezione, quindi risultano inutili i tentativi domestici di trattamento con antibiotici, e qualche risultato si ottiene  spesso con antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti Fans). Al contrario il cortisone esacerba la risposta infiammatoria perché attua un’azione biologica identica al cortisolo che è alla base del processo infiammatorio della cistite.

In ogni caso se il flusso urinario è impedito da un’ostruzione,  il loro utilizzo deve essere rimandato a dopo il ripristino della funzione, ossia dopo che il flusso urinario si è ristabilito. Rivolgersi prontamente al proprio veterinario o al pronto soccorso in caso questi non sia disponibile, diventa quindi basilare perché attendere potrebbe voler dire un peggioramento della patologia con una sua più difficile risoluzione. La terapia quindi deve essere impostata caso per caso dal medico.

Risolta l’urgenza, invece, è il proprietario che, guidato dal veterinario, deve modificare lo stile di vita del gatto affinché vengano rimosse le cause di stress che hanno provocato la cistite. E parliamo di eventi come traslochi, riduzione  dello spazio vitale (confinamenti in stanze chiuse per esempio), scarso accesso alle fonti di acqua o magari ciotole sporche e che odorino di residui di saliva. Attenzione anche all’introduzione di nuovi animali in casa o di diversi elementi nella famiglia di origine (come i neonati).

Durante la quarantena imposta dal coronavirus, per esempio,  le cistiti sono statisticamente aumentate. I gatti non hanno evidentemente apprezzato la presenza di tutti gli elementi della famiglia in ambito domestico.  E veniamo a un aspetto importante: la dieta. Infatti l’alimentazione in caso di cistite dovrebbe prevedere solo cibo umido, un alimento in grado di promuovere l’ idratazione e di conseguenza un abbassamento della concentrazione dell’urina, rendendola più fluida e con meno corpuscoli. Bisognerebbe anche aumentare le fonti di acqua, fornendo al gatto più ciotole o fontanelle in giro per la casa.

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Gatto con occhi azzurri in primo piano
Attenzione alle cistiti nei gatti maschi: se non prese in tempo possono essere mortali © Pixabay

Le cistite nei gatti possono essere causate dalla vista domestica?
Probabilmente sì, anche se non esiste ancora una certezza in merito.  Un gatto libero di uscire si allontana naturalmente dall’evento che determina stress. Spesso se si ha un giardino il problema si risolve permettendo al gatto l’accesso all’esterno.  In questo modo il felino sa quando regolarsi e determina da solo i flussi di urina per marcare il territorio per esempio.  Il messaggio finale allora, in caso di cistite,  resta sempre quello di osservare le abitudini del gatto e allarmarsi per un loro repentino cambio, determinare come il felino urina sia per quantità che per qualità (tenendo presente la posizione assunta per farlo), mantenere sempre la lettiera in ordine e pulita e alimentare i gatti con cibi di qualità, prevedendo il consumo di cibo umido su indicazione del veterinario curante.

Anche nel caso di cistite, allora, il ricorso preventivo al consiglio del veterinario, o una visita specifica nel caso si evidenzi una prima sintomatologia, si rivela una precauzione importantissima per garantire al micio di casa benessere e salute protratte nel tempo.

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